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Kazakistan.

Stato (2.724.900 kmq; 14.998.000 ab.) dell'Asia. Confina a Est con la Cina, a Sud con il Kirghizistan, l'Uzbekistan e il Turkmenistan, a Sud-Est si affaccia sul Mar Caspio, mentre a Est e a Nord confina per lungo tratto con la Russia. Capitale: Alma-Ata. Città principali: Karaganda, Čimkent, Semipalatinsk, Džambul e Ust-Kamenogorsk. Ordinamento: Repubblica presidenziale. Il presidente viene eletto a suffragio universale e designa il primo ministro. Moneta: tenge. Lingua ufficiale: kazako; diffuso il russo. Religione: islamica (sunnita) con minoranze cristiano-ortodosse. Popolazione: l'immigrazione massiccia dalla Russia, a partire dal XIX sec., ha mutato profondamente la composizione etnica del Paese: i Kazachi autoctoni formano solo il 39,7% della popolazione, mentre i Russi assommano al 37,8%. Altre minoranze consistenti sono costituite da Tedeschi (5,8%), Ucraini (5,4%) e Tartari (2%). La zona maggiormente popolata è quella meridionale.

GEOGRAFIA

Il Paese è delimitato dalla depressione del Caspio ad Ovest e dai grandi sistemi orografici dell'Asia centrale ad Est (Altaj e catena del Tarbagataj). Comprende gli alti corsi dei fiumi siberiani Išim e Irtyš a Nord e i deserti del Turchestan a Sud. La regione settentrionale, pianeggiante, stepposa e arida è cosparsa di bacini salati ed è solcata da numerosi fiumi che si esauriscono fra le sabbie. La zona intermedia, ondulata, era occupata in età glaciale da una superficie lacustre congiunta con il Mar Caspio, di cui rimangono resti nel lago d'Aral, nel lago Balhaš e nello Zajsan. Il settore meridionale è montuoso, dominato, in senso orario, dalle catene Džungarski Alatau, Kungej Alatau, Kirgizski e Karatau. Tra i fiumi appartengono al K. l'Emba, e il basso corso dell'Ural, che sfocia nel Mar Caspio; il basso corso del Syrdarja; l'alto corso dell'Išim e dell'Irtyš. Il clima è rigido in inverno e molto caldo in estate; in genere asciutto.
Cartina del Kazakistan


ECONOMIA

La diffusione massiccia dell'irrigazione, specie nel bacino dell'Irtyš, ha permesso lo sviluppo dell'agricoltura in zone prima desertiche (un canale è in progetto per congiungere l'Išim con il lago d'Aral e questo col Mar Caspio). Le terre nere dei rilievi, nei bacini alti dei fiumi Išim ed Irtyš, sono largamente coltivate con cereali (grano e miglio); le piane pedemontane meridionali, verso il Tjanšan, forniscono tabacco, cotone e riso. Le oasi producono frutta e legumi, mentre nella vallata del Syrdarja si coltiva la vite. I bovini vengono allevati prevalentemente a Nord, mentre a Sud predominano gli ovini (agnello "karakul" e "astrakan"). Nelle zone steppiche si allevano anche cavalli e cammelli. Nel Mar Caspio e nell'Emba si pratica la pesca allo storione, su cui si basa la produzione del caviale; i maggiori centri pescherecci sono Gurjev e Ševčenko. Il sottosuolo è ricco di materie prime: petrolio, carbone, rame, piombo e zinco, ferro, fosforite. Fra i centri industriali più importanti vanno segnalati Karaganda, Temir-Tau e Begovat per la siderurgia. A Balhaš si tratta il minerale di rame, a Čimkent il piombo, a Leninogorsk e Ust-Kamenogorsk lo zinco, a Pavlodar si produce alluminio. Raffinerie di petrolio e fabbriche di fertilizzanti azotati a Čimkent e Pavlodar, di superfosfati a Džambul. Čimkent ospita anche importanti cotonifici, mentre a Petropavlovsk e Semipalatinsk è sviluppata l'industria alimentare.

STORIA

Il popolo dei Kazaki si costituì in seguito alla fusione di genti turche con popolazioni mongole, spinte ad Ovest dall'espansione delle tribù guidate da Gengis khān. Dopo la morte di quest'ultimo e la suddivisione del suo regno, i Kazaki si stabilirono fra i laghi Bajkal e Balhaš. Verso la fine del XV sec., guidate dai due principi fratelli Gianibek e Giray, si spostarono ulteriormente a Ovest e, approfittando del periodo di decadenza della civiltà turco-mongola dell'Asia centrale seguito alla morte di Timur, fondarono un regno nel territorio pressappoco corrispondente all'odierno K. A questi primi gruppi se ne aggiunsero rapidamente molti altri fino a costituire una popolazione per quei tempi piuttosto numerosa. Giunto ad un livello di notevole prosperità durante il regno del khan Kassim, figlio di Gianibek e morto attorno al 1520, lo Stato dei Kazaki ebbe un periodo di decadenza, ma si rafforzò alla fine del secolo sotto il governo di Tavakkul. Il loro benessere era comunque dovuto soprattutto all'attività predatoria, esercitata ai danni delle carovane che attraversavano il Turkestan da Nord a Sud o viceversa. Verso la fine del XVII sec. il regno venne però distrutto da un'invasione di Calmucchi. I Kazaki ripresero la vita nomade e si organizzarono in tre orde indipendenti, stanziatesi una nella regione di Taškent, una nella zona di Mogulistan e la terza in quella di Desti-Kipčak. Indebolite dalle continue guerre con le popolazioni circostanti, queste orde furono costrette, tra il 1731 e il 1781, ad accettare il dominio russo, dopo essere state cacciate dal Turkestan e spinte verso il Nord. La successiva colonizzazione provocò nel 1845 una rivolta che i russi riuscirono a reprimere solo nel 1847. Dopo la conquista russa del Turkestan (1870), e soprattutto a causa dello stanziarsi di circa 160.000 coloni russi nel territorio dei Kazaki, questi furono praticamente privati di ogni autonomia. Nel 1906 ottennero il diritto di essere rappresentati nella Duma; dopo la rivoluzione del 1917 il movimento autonomista Alaš Orda diede vita a uno Stato autonomo, che venne occupato dalle truppe sovietiche nel 1920. Concentrati dal Governo di Mosca nei territori che ancor oggi occupano, furono organizzati nella Repubblica autonoma del Turkestan, che nel 1925 assunse il nome di Repubblica autonoma del K.; nel 1936 questa veniva elevata al rango di Repubblica socialista sovietica. Le massicce immigrazioni russe avvenute in epoca staliniana e dopo la seconda guerra mondiale mutarono la composizione etnica del Paese, riducendo i Kazaki a nemmeno il 40% della popolazione. Forse anche per questa ragione il K. rimase relativamente immune all'esplosione dei nazionalismi che nel 1991 portò al discioglimento dell'URSS, e fu l'ultima delle Repubbliche ex sovietiche a dichiarare la propria indipendenza alla fine del 1991. Il Governo kazako è stato anche uno dei maggiori promotori della Comunità di Stati Indipendenti (CSI) che avrebbe dovuto sostituire l'ex URSS, tanto che l'atto istitutivo di tale organismo fu firmato, nel dicembre 1991, nella capitale kazaka Alma-Ata. Nel marzo 1992 il K. entrò a far parte dell'ONU. Nel 1994 si svolsero le prime elezioni parlamentari dopo l'indipendenza, che però furono invalidate l'anno successivo a causa di vizi procedurali. Il presidente Nazarbayev si attribuì poteri speciali, ottenendo, tramite referendum, il prolungamento del mandato presidenziale fino al 2001. Nel marzo 1996 fu creata l'unione doganale tra K., Kirghizistan, Bielorussia e Russia, destinata a promuovere un mercato comune di merci, capitali e lavoro. Nell'aprile 1997 K., Kirghizistan e Tagikistan firmarono un accordo per la riduzione delle truppe e la smilitarizzazione dei confini. Nel giugno 1998 la capitale del Paese venne trasferita da Alma Ata alla più centrale località di Akmola, ribattezzata Astana. Nel 1999 Nazarbayev venne rieletto presidente della Repubblica, ma gli osservatori dell'OSCE segnalarono brogli. Nel luglio 2000 il presidente e il primo ministro vennero coinvolti in un'inchiesta per aver percepito tangenti miliardarie da alcune compagnie statunitensi quali la Exxon-Mobil, la BP Amoco e altre, in cambio di concessioni per l'estrazione del petrolio e la costruzione di oleodotti. Gli attentati dell'11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle e il Pentagono acuirono le preoccupazioni interne per la sicurezza e per la minaccia islamica, in un Paese già allarmato da anni per la nascita di numerosi gruppi islamici. Il 22 settembre il papa Giovanni Paolo II si recò in visita in K.: fu il primo pontefice a compiere un viaggio in quella Nazione.