Pittore, teorico del teatro e regista teatrale polacco. Dopo un inizio come
pittore (
Happening, Imballaggi concettuali) fondò nel 1955 a
Cracovia un gruppo sperimentale, il "Teatro Cricot 2", dove diresse spettacoli
come
La classe morta, rappresentazione in cui gli anziani inseriti
nell'istituzione scolastica costituiscono una metafora del potere e dell'ordine
intesi come morte, e
Wielopole. In questi due drammi i valori compositivi
preponderano sullo sfondo di uno spazio semplice che rifugge dagli effetti
illusionistici. La sua attività di critico teatrale è legata alla
pubblicazione di manifesti in cui
K. spiega la sua ricerca nel campo
della rappresentazione scenica (
Il teatro informale, 1961;
Il teatro
zero, 1963;
Il teatro happening, 1967;
Il teatro impossibile,
1972;
Il teatro della morte, 1975). Verso la fine del 1970 la compagnia
teatrale di
K. si trasferì a Firenze. Tornò al teatro
cinque anni dopo
Wielopole con l'originale
Crepino gli artisti
(1985), prodotto a Norimberga con attori italiani e tedeschi, nel quale riprese
i temi consueti della morte e della memoria, inserendovi due nuovi motivi: il
tormento della creazione e la precarietà della fama. Nel 1989 diresse
Qui non ci torno più e, nell'anno successivo,
Oggi è il
mio compleanno (Wielopole 1915 - Cracovia 1990).