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Qandahār). Città (191.000 ab.) dell'Afghanistan situata
nella parte sud-orientale del Paese, capoluogo della provincia omonima. Si
estende fra le rive dei fiumi Arghandab e Tarnak, a 1.035 m s/m., sulle estreme
pendici meridionali dei monti Kuh-i-Mazar (3.754 m). È un importante
centro dell'industria della lana e della seta e notevole mercato agricolo. La
coltivazione principale è quella del cotone. • St. - Fondata da
Alessandro Magno nel 330 a.C., fu distrutta da Gengis khān (XIII sec.) e da
Tamerlano (XIV sec.), e conquistata nel XVI sec. dai Mongoli. Nel XVIII sec.
divenne la prima capitale dell'Afghanistan unificato. Occupata dagli Inglesi dal
1839 al 1842, si liberò da essi con un violento atto di rivolta. Si
osservano tuttora i resti delle antiche mura e i fossati che la circondavano.
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Provincia di K. (49.058 kmq; 598.000 ab.): si estende nel settore
sud-orientale del Paese, al confine con il Pakistan. Il territorio è
formato a Nord da un altopiano e a Sud da una vasta area desertica.