Uomo politico del Lesotho. Dopo l'accordo del 17 giugno 1966 che concedeva la
piena indipendenza del Lesotho dal Protettorato Britannico,
J. è
stato una delle personalità politiche più attive nel suo Paese
proprio nel periodo in cui questo stava attraversando una grave crisi. Leader
del Partito nazionale (PN) e membro della camera dei deputati, ha avuto parte di
primo piano nell'azione del 28 dicembre 1966, che ha condotto agli arresti
domiciliari il re Moshoeshoe II, che dissentiva dalla politica governativa
unitamente ai partiti dell'opposizione. Tre giorni dopo gli scrutini del 27
gennaio 1970, quando era già primo ministro,
J. ha sospeso la
costituzione, ha fatto arrestare Ntsu Mokhele, leader dell'opposizione, ed altri
membri del BCP (Basutoland Congress Party) e ha dichiarato lo stato di
emergenza. Il sovrano ha dovuto abbandonare il Paese lasciando la reggenza alla
regina. Il partito di Mokhele aveva, fra l'altro, incolpato
J. di non
aver pubblicato i veri risultati delle elezioni nelle quali il suo partito
avrebbe ottenuto la maggioranza. Nel 1972 i due avversari si sono incontrati per
tentare una composizione del conflitto. Nel 1986, scadeva il suo mandato come
primo ministro (Maseru 1914 - Pretoria 1987).