Incisore e illustratore francese. Specializzatosi con il fratello Alfred nelle
incisioni per illustrare abbecedari, messali, bibbie, verso il 1828, sempre in
collaborazione con Alfred, illustrò alcuni romanzi di Walter Scott e di
Lord Byron acquistandosi, con i suoi disegni, una meritata fama. Il successo
ottenuto con quelle incisioni su metallo, trasferite poi sulla carta, lo spinse
a procedere su quella strada intensificando la sua produzione anche se
costretto, dalle condizioni di salute del fratello, a farlo da solo. Del 1829
è il suo disegno creato per il frontespizio de
L' Artiste mentre
all'anno dopo sono attribuite le xilografie, da lui stesso disegnate, per
L'Histoire du Roi de Bohême et des ses septs chateaux di Charles
Emmanuel Nodier (1783-1844). Nel periodo compreso fra il 1830 e il 1848,
J. illustrò, fra l'altro, il
Gil Blas di Alain-René
Lesage,
Le Mie Prigioni di Silvio Pellico, edizione francese (
Mes
prisons), le
Opere di Molière, le
Confidences di
Lamartine, il
Don Chisciotte della Mancia di Cervantes per il quale
realizzò ben 800 xilografie, i
Contes di Nodier e
Manon
Lescaut di Prévost (Offenbach 1803 - Parigi 1852).