Capitale (656 kmq; 8.259.000 ab.) dell'Indonesia, nell'isola di Giava, alla foce
del fiume Tji Liwung. Importante centro culturale, la città è sede
dell'università di Indonesia, di un Museo archeologico e di uno dei
più grandi orti botanici del mondo (inaugurato nel 1827). • Econ. -
L'economia è basata sull'attività commerciale, favorita dalla
presenza di un porto, il maggiore del Paese, che è in grado di ricevere
il traffico proveniente dal Giappone, dalle Indie Orientali, dall'Europa. I
prodotti esportati sono: tapioca, tè, caffè, pepe, tabacco.
L'industria è fiorente. Un nuovo impulso è stato dato al turismo.
• St. - Capitale dell'Impero giavanese di Padjadjaran nel Cinquecento, fu
occupata nel XVII sec. dal capo islamico Falatehan, che vi stabilì la
sede del sultanato di Bantam. Dopo il crollo dell'Impero di Padjadjaran, il nome
della città cambiò da
Sunda Kelapa a
Djadjakarta,
abbreviato successivamente nell'attuale. Occupata dagli Olandesi, che la
distrussero e ricostruirono in stile tipicamente europeo, mutando ancora una
volta il nome in quello di
Batavia,
J. non conserva più
alcuna traccia delle sue origini più antiche. Durante la seconda guerra
mondiale fu occupata dai Giapponesi, che la restituirono agli Olandesi al
termine del conflitto; con l'indipendenza la città assunse il vecchio
nome, per essere scelta capitale del Paese nel 1950. Nella seconda metà
del XX sec.
J. conobbe un'espansione molto rapida, che la portò a
inglobare centri minori circostanti (Gambir, Djatinegara). • Arte - Divisa
in tre zone distinte,
J. conserva il vecchio mercato del pesce, la
moschea-tomba di Luar Batang, il forte olandese e la porta di Amsterdam del
Seicento. La parte moderna della città comprende gli uffici della
pubblica amministrazione, i centri direzionali, gli uffici governativi, il
Palazzo della Libertà, residenza del capo dello Stato.
Scene di vita a Jakarta