Medico e neurologo inglese. Si dedicò in particolare all'oculistica e
alla neurologia e per primo descrisse una particolare forma di epilessia, detta
appunto
jacksoniana, dovuta a eventi irritativi della corteccia
encefalica e interessante una zona limitata del corpo (ad esempio, un arto o un
gruppo muscolare). Spiegò inoltre una particolare sindrome emiplegica e
introdusse l'uso dell'esame oftalmoscopico per lo studio delle affezioni
neurologiche. Il suo nome è però legato a una teoria della
funzione nervosa, il
jacksonismo, in parte influenzata dall'evoluzionismo
di Spencer, secondo la quale le funzioni nervose, nel loro sviluppo, si
gerarchizzano in tre livelli (centri volontari, centri intermedi, centri
riflessi) e il livello superiore controlla e inibisce quelli inferiori. Una
lesione del centro superiore comporta una disintegrazione della funzione cui
segue, però, un ripristino della stessa al livello immediatamente
inferiore. In un sintomo nervoso è sempre riconoscibile perciò un
momento negativo, in seguito a una lesione di un centro funzionale, e uno
positivo, in cui si attua il ripristino funzionale a un livello inferiore (Green
Hammerton, Yorkshire 1834 - Londra 1911).