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Italia, Campagna d' (1943-1945).

Insieme delle operazioni belliche condotte dagli Alleati in Italia durante la seconda guerra mondiale. Nel febbraio del 1943, presso il comando del generale Alexander, furono analizzati i piani di uno sbarco alleato in Italia. Il 10 luglio 1943 la 7ª armata americana, comandata dal generale Patton, e la 8ª armata inglese, comandata dal generale Montgomery, sbarcarono sulla costa meridionale della Sicilia, portandone a termine la conquista in poco più di un mese. A Salerno, dove gli Alleati erano successivamente sbarcati, cominciò a farsi sentire la resistenza tedesca, mentre le truppe italiane ebbero la meglio su quelle tedesche in Sardegna (19 settembre) ed in Corsica (4 ottobre). In poche settimane l'intera Italia meridionale fu occupata e Napoli insorse contro i Tedeschi, ancor prima dell'arrivo alleato, dopo quattro giornate (27-30 settembre) di combattimenti per le strade della città. Il fronte si andava stabilizzando sulla linea di Cassino e nelle montagne dell'Abruzzo, dividendo l'Italia in due metà. Del resto l'avanzata alleata procedette con una certa lentezza, oltre che per l'accanita resistenza tedesca e per le difficoltà del terreno, soprattutto a causa di fattori strategici. Infatti, conquistate le basi aeree dell'Italia meridionale e serrata così la Germania in una morsa di durissimi bombardamenti aerei, le operazioni, nella penisola, avevano lo scopo di distrarre e logorare il massimo di forze tedesche impedendo loro di accorrere su altri teatri di operazioni. L'approssimarsi dell'inverno, poi, favorì l'approntamento, da parte germanica, di una linea difensiva che, attraverso il Garigliano, l'alto Volturno ed il Sangro, correva dal Tirreno all'Adriatico. Onde penetrare nel dispositivo difensivo tedesco, gli Alleati sbarcarono ad Anzio il 22 gennaio 1944 e condussero un'offensiva sul Garigliano ed una, più decisiva, sui monti Aurunci. Roma venne raggiunta il 4 giugno e con la sua presa iniziò l'avanzata nell'Italia centrale. Via via furono liberate Siena (3 luglio), Ancona (18 luglio), Livorno (19 luglio) ed infine, dopo violenti scontri, Firenze (19 agosto). I Tedeschi tentarono di appostarsi sulla linea gotica (Appennino tosco-emiliano), ma nel settore adriatico dovettero cedere Forlì (10 novembre), Ravenna (5 dicembre) e Faenza (18 dicembre). Un ruolo decisivo, sotto il profilo del riscatto politico e militare, svolsero le numerose formazioni partigiane che, malgrado la diffidenza degli Alleati, riuscirono ad impegnare tutte le forze fasciste e parte cospicua di quelle tedesche. Gli Alleati, del resto, accettarono l'Italia solo come cobelligerante, mantenendo il controllo dei territori occupati ed accordando in misura molto modesta la partecipazione dell'esercito regolare alla guerra. L'offensiva alleata, che si era arrestata dal periodo invernale agli inizi della primavera, riprese con decisione, su tutto il fronte, nel mese di aprile. In questo mese, infatti, le maggiori città dell'Italia settentrionale furono occupate da reparti Alleati, cui si aggiunsero alcuni contingenti dell'esercito italiano. Bologna fu liberata il 23, Milano il 29 e Torino il 30 aprile. Il 29 aprile le forze germaniche operanti in Italia firmarono un trattato di resa incondizionata che pose ufficialmente termine, il 2 maggio 1945, alla C. d'I.