Sommo sacerdote ed etnarca degli Ebrei. Figlio di Alessandro Ianneo e di
Aristobulo. Ottenne il regno per successione alla morte della madre, la regina
Alessandra (67 a.C.). Venne spodestato dal fratello e riottenne la carica di
sommo sacerdote ed etnarca di Giudea, Galilea, Perea solo quando questi fu
portato prigioniero a Roma da Pompeo. In seguito Gabinio gli tolse il titolo di
etnarca, che però gli venne riconfermato da Cesare. Fu condotto a
Babilonia dai Parti e mutilato delle orecchie da Antigono Asmoneo perché
non potesse più esercitare il sommo sacerdozio, che richiedeva
l'integrità fisica. Erode in un primo momento lo fece richiamare, ma nel
30 a.C. lo fece assassinare (110-30 a.C.).