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Internazionale, Prima.

Associazione internazionale degli operai fondata il 28 settembre 1864 in una pubblica riunione a St. Martin's Hall, Long Acre, Londra. Adottando le idee di Marx, raccoglieva tutte le organizzazioni proletarie che si ponevano sul piano della lotta contro la società borghese per l'emancipazione del proletariato e l'abbattimento del capitalismo, al fine di coordinarne lo sviluppo teorico e l'azione pratica. La costituzione dell'associazione è il frutto dell'enorme sviluppo della lotta di classe in tutti i Paesi in via d'industrializzazione nel XX sec., ed è stata preceduta dalla fondazione, nel 1847, della Lega dei Comunisti. Le concezioni e i modi organizzativi fondamentali dell'associazione sono espressi negli statuti generali riportati di seguito: "Considerando che l'emancipazione della classe operaia deve essere l'opera della classe operaia stessa, che la lotta per l'emancipazione della classe operaia non è una lotta per privilegi di classe e monopoli, ma per stabilire eguali diritti e doveri e per abolire ogni dominio di classe; che la soggezione economica del lavoratore a colui che gode del monopolio dei mezzi di lavoro, cioè delle fonti della vita, forma la base della servitù in tutte le sue forme, la base di ogni miseria sociale, di ogni degradazione spirituale e dipendenza politica; che di conseguenza l'emancipazione economica della classe operaia è il grande fine cui deve essere subordinato, come mezzo, ogni movimento politico; che tutti gli sforzi per raggiungere questo grande fine sono finora falliti per la mancanza di solidarietà tra le molteplici categorie di operai in ogni Paese e per l'assenza di un'unione fraterna tra le classi operaie dei diversi Paesi; che l'emancipazione degli operai non è un problema locale né nazionale, ma un problema sociale che abbraccia tutti i Paesi in cui esiste la società moderna, e la cui soluzione dipende dalla collaborazione pratica e teorica dei Paesi più progrediti; che il presente risveglio della classe operaia nei Paesi industrialmente più progrediti d'Europa, mentre ridesta nuove speranze ed è in pari tempo un serio ammonimento a non ricadere nei vecchi errori, esige l'unione immediata dei movimenti ancora disuniti; per queste considerazioni è stata fondata l'Associazione internazionale degli operai. Essa dichiara: che tutte le associazioni e gli individui ad essa aderenti riconoscono la verità, la giustizia e la morale come base dei loro rapporti reciproci e verso tutti gli uomini, senza distinzione di colore, di fede o di nazionalità; che non riconosce nessun diritto senza doveri, nessun dovere senza diritti". Alla P.I. aderirono i movimenti socialisti, comunisti e anarchici francesi, spagnoli, italiani, tedeschi, austriaci, russi e i movimenti rivoluzionari di tutta l'Europa. Nei successivi congressi di Ginevra (1866), Losanna (1867), Bruxelles (1868) e Basilea (1869) si verificarono contrasti profondi tra la corrente marxista, che affermava la necessità della lotta unitaria e la priorità dell'elemento politico, e quella riformista, disponibile al compromesso con la classe dominante e tendente a far prevalere la lotta economica rispetto a quella politica; quella anarchica-bakuniana, contraria alla teoria del partito quale mezzo per la presa del potere politico; e quella proudhoniana, che spaziava tra le tesi riformiste e quelle anarchiche. Dopo la sconfitta della Comune di Parigi nel 1871 si verificò la scissione tra bakuniani e marxisti: i primi, espulsi dall'Associazione internazionale, costituirono l'Internazionale anarchica. Nel 1876 (Congresso di Filadelfia) venne deciso lo scioglimento della P.I.