Artificio in grado di determinare la causa esterna che dà inizio a una
reazione esplosiva. Si definiscono con tale voce sia i detonatori primari, sia
tutti gli esplosivi secondari. I primi, parte più visibile della carica,
sono necessari alla deflagrazione di una carica esplosiva; i secondi hanno lo
scopo di provocare lo scoppio degli altri esplosivi in quanto, se accesi,
causano una fiammata molto alta, esplodendo violentemente. Esistono vari tipi di
i.: meccanici, chimici, elettrici, voltaici e a miccia. ║
I.
meccanici: si dicono
a percussione se la detonazione avviene per
mezzo dell'urto; le capsule che lo compongono hanno all'interno fulminato di
mercurio. Si dicono invece
a sfregamento quando l'accensione avviene
mediante la trazione di una striscia di tessuto, indurito con fibre metalliche a
granuli di minerali; anche in questo caso, l'
i. è costituito da
capsulette a fulminato di mercurio. ║
I. chimici: si basano sulle
reazioni tra sali e acidi, oppure acqua, ecc., fortemente esotermiche. ║
I. elettrici: l'accensione è provocata dallo scoccare di una
scintilla elettrica nata dal ravvicinamento delle estremità di due
conduttori. ║
I. voltaici: (a filo metallico) l'accensione si
compie mediante l'immersione di un conduttore nell'esplosivo innescante,
perciò tramite arroventamento. ║
I. a miccia: si compongono
di una miccia provvista ad un'estremità di una capsula di fulminato di
mercurio: l'accensione è determinata dal calore che provoca la
combustione della miccia, che potrà essere a lenta o a rapida
combustione.