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Indulgenza.

Facilità, propensione a comprendere gli altri. • Rel. - Nella Chiesa cattolica, remissione totale o parziale della pena meritata per un peccato che il peccatore deve scontare, anche dopo aver ottenuto l'assoluzione della sua colpa col sacramento della penitenza. Spettando alla Chiesa la potestà di concedere le i., a partire dal Medioevo ebbe inizio un vasto e lucroso commercio. Poiché l'essere in stato di grazia era considerato una condizione indispensabile per il cristiano, al penitente veniva ordinata una serie di azioni rientranti nella categoria delle i.: preghiere, digiuno, mortificazione, elemosine, donazioni, sovvenzioni per i pellegrini e anche costruzione di chiese, strade e ponti. Le i. a favore dei defunti erano state autorizzate dopo lunghe controversie e la pratica si era rapidamente diffusa, dando presto luogo ad abusi. Numerosissimi erano i questuanti e i predicatori di i. che si spostavano da un luogo all'altro, promettendo l'assoluzione per qualsiasi colpa, in cambio di denaro. Ignoranza, malafede e ciarlataneria si unirono per gettare discredito su un'istituzione di cui la Chiesa si serviva per aumentare le proprie entrate. Lo stato d'animo di gran parte dell'opinione pubblica venne espresso da Erasmo nel modo seguente: "... spergiuri, lussuria, dissolutezze, assassinii, inganni, slealtà, tradimenti, tutto riscattato, per così dire, con un contratto, e riscattato in modo tale da potersi aprire un nuovo conto...". Vi furono elargizioni di i. durante le crociate, soprattutto da parte di papi che si trovavano in difficoltà finanziarie. Immenso successo ebbe la grande i. proclamata da Bonifacio VIII per il giubileo del 1300. Nel 1476 Sisto IV estese la validità delle i. alle anime del purgatorio, favorendo pericolose deformazioni e abusi da parte dei predicatori e dei questuanti. Alla fine del XV sec. le i. costituivano ormai una delle più importanti voci delle entrate pontificie. ║ Questione delle i.: conflitto religioso che fu preludio alla Riforma di Lutero. Leone X promulgò, il 31 marzo 1515, un'i. in favore di coloro che avessero contribuito con offerte di denaro alle spese imposte dalla costruzione della Basilica di San Pietro. A questo fine egli incaricò l'arcivescovo di Magonza e Magdeburgo, Alberto di Hohenzollern, della riscossione del denaro per una parte della Germania, concedendogli la metà degli introiti. L'intromissione della banca Fugger, cui Alberto di Hohenzollern era ricorso dietro la garanzia della metà dei proventi delle offerte, e la rozzezza del predicatore domenicano Giovanni Tetzel, finirono per provocare la protesta dell'elettore Federico di Sassonia, che proibì la questua nel suo territorio. Lutero protestò contro Tetzel e la vendita delle i. e, secondo un uso accademico comune a quei tempi, affisse alla porta della cattedrale di Wittemberg, il giorno della vigilia di Ognissanti del 1517, 95 tesi teologiche sull'argomento, offrendosi di disputarle contro chiunque. Il 15 giugno 1520 Leone X, di fronte alle affermazioni sempre più ardite di Lutero, lanciò contro questi una bolla di scomunica.