Grande fuoco che si propaga producendo danni. Nella maggior parte dei casi,
ciò che alimenta l'
i. (
comburente) è dato
dall'ossigeno atmosferico. Le cause degli
i. possono essere molteplici;
vanno dalla imprudenza e negligenza (oltre il 50% dei casi) ai motivi dolosi, ai
difetti degli impianti. Numerose sono anche le cause accidentali come i fulmini
e l'autocombustione. Per quanto concerne l'allarme e la prevenzione degli
i., vi sono numerose norme che permettono di prevenirli o almeno di
circoscriverli a zone ristrette. Una delle più importanti provvidenze da
adottare consiste nel controllare continuamente a mezzo di appositi sorveglianti
quei territori o quelle particolari situazioni che presentino pericolo di
combustione. Nei depositi di materiali facilmente infiammabili il controllo
della situazione termica si attua con rilevatori automatici che mettono in moto
avvisatori ottici o acustici: questi, quando la temperatura raggiunge un certo
livello, mettono in moto apparecchi schiumogeni o idranti. A riguardo
dell'edilizia, la prevenzione degli
i. è attuata limitando al
massimo l'uso di materiali infiammabili. Nei luoghi ove vi siano depositi di
liquidi facilmente infiammabili o che producano vapori esplosivi, il pericolo
d'
i. può essere scongiurato evacuando i suddetti vapori o
sostituendo gas inerte all'aria inquinata; nei locali aperti al personale di
servizio dove vi siano vapori infiammabili deve essere vietato l'uso di fiamme.
Gli impianti elettrici vanno dotati di valvole fusibili appositamente tarate.
Mentre, fino a pochi anni or sono, il mezzo quasi esclusivo usato per
l'estinzione degli incendi era l'acqua, attualmente ci si vale di materiali e
sistemi diversi, adatti al tipo delle sostanze che bruciano. Infatti in alcune
circostanze l'acqua è poco efficace o addirittura pericolosa. Si usano
estintori schiumogeni portatili o centralizzati a tubature fisse, o estintori a
tetracloruro di carbonio.