Governo della Francia dal 1804 al 1814. Il
P.I. fu l'ultima tappa delle
trasformazioni politiche seguite alla Rivoluzione francese, passata dalla
Monarchia costituzionale alla Repubblica giacobina, al Direttorio e al
Consolato. Il
P.I. sorse con l'incoronazione di Napoleone a imperatore
(18 maggio 1804) a Parigi. L'anno seguente, dopo aver costituito in regno la
Repubblica Cisalpina, Napoleone si fece incoronare re d'Italia il 26 maggio
1805. In questo periodo di tempo la direttrice politica fondamentale
dell'imperatore era rivolta a contrastare l'azione dell'Inghilterra e, a questo
scopo, Napoleone raccolse a Boulogne un grande esercito, preparandosi a sbarcare
sulle isole britanniche. Per far fronte al pericolo, il Governo inglese
cercò un'alleanza con l'Austria (la "terza coalizione" anti-francese) e
la Russia. Ma la superiorità militare di Napoleone ebbe la prevalenza.
Marciando sui suoi nemici prima che potessero unificare completamente le loro
forze, l'esercito francese sbaragliò a Ulma gli Austriaci, entrò
in Vienna e sconfisse l'esercito austriaco e quello russo nella battaglia di
Austerliz (2 dicembre 1805). I Russi furono costretti al ritiro e l'imperatore
austriaco dovette cedere, in base alla pace di Presburgo (1805), il Veneto al
Regno d'Italia. Ai Francesi dovette dare libertà di manovra in Germania,
abbandonando inoltre il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero, che
cessava così di esistere. Napoleone, ormai padrone di tutta l'Italia,
salvo lo Stato Pontificio, controllava il Napoletano attraverso il fratello
Giuseppe, cui veniva assegnato il Regno di Napoli. All'altro fratello Luigi
veniva concesso il Regno d'Olanda. La penetrazione francese in Germania portava
ad un nuovo conflitto con la Prussia alla quale si era alleata la Russia. Con la
stessa tattica dell'anno precedente, Napoleone piombava sui suoi avversari prima
che potessero riunirsi. Sconfisse i Prussiani a Jena e ad Auerstadt (14 ottobre
1806) ed entrava in Berlino. Successivamente si lanciava sui Russi e li
sconfiggeva a Eylau e Friedland e costringeva lo Zar alla pace di Tilsit (giugno
1807). In base agli accordi raggiunti con i Russi, Napoleone otteneva carta
bianca in Germania ove creò un Regno di Vestfalia affidandolo al fratello
Gerolamo. La successiva mossa di Napoleone consistette nella proclamazione
(novembre 1806) del blocco continentale contro l'Inghilterra, che sanzionava la
chiusura di tutti i porti d'Europa al commercio inglese. Per non far fallire il
sistema del blocco, Napoleone dovette imporre agli Spagnoli suo fratello
Giuseppe quale re, provocando una sollevazione popolare protrattasi fino al
1813. Le armate inglesi sbarcarono in Spagna ed in Portogallo e ottennero
significative vittorie sui Francesi a Cintra (agosto 1808), costringendo
Napoleone a condurre personalmente la guerra per qualche tempo. L'Austria
cercò di approfittare delle difficoltà francesi in Spagna ed
invase la Germania, il Granducato di Varsavia e l'Italia. Ma ancora una volta
Napoleone riuscì ad avere la meglio, assalendo e bombardando Vienna ed
ottenendo a Wagram (luglio 1809) una decisiva vittoria. La successiva pace di
Vienna imponeva all'imperatore austriaco dure condizioni: il passaggio del
Trentino alla compagine del Regno d'Italia, la cessione delle province illiriche
alla Francia e il matrimonio di sua figlia Maria Luisa con Napoleone. L'anno
dopo nasceva dall'unione un figlio, che fu proclamato Re di Roma. L'Impero era
giunto al culmine della sua potenza, ma il rigido autoritarismo napoleonico
cominciava a trovare oppositori all'interno della stessa Francia, mentre
all'estero il dominio francese provocava malcontenti che non sempre potevano
essere soffocati con le armi. La consapevolezza di queste difficoltà
spinse Napoleone a tentare di imporre definitivamente il suo dominio sul
continente europeo attaccando la Russia, l'unica potenza che non riusciva ancora
a controllare direttamente. Invase il territorio russo con un esercito che
contava più di mezzo milione di uomini e che era composto di truppe
formate da tutte le nazionalità europee. Dopo aver vinto a Borodino
entrò in Mosca, attendendo inutilmente un segnale di resa da parte dello
Zar. Costretto alla ritirata, Napoleone perdette quasi tutti i suoi effettivi.
Tornato in Francia riuscì a ricomporre un nuovo esercito, con il quale
affrontò in Sassonia i Russi. Dopo le vittorie di Lutzen e Bautzen
Napoleone affrontò i collegati a Lipsia (16-18 Ottobre 1813) ma ne
uscì sconfitto. La Francia fu invasa e il Bonaparte riuscì ancora
a contrastare con pochi mezzi l'avanzata delle truppe nemiche. Alla fine dovette
arrendersi anche a causa della resa di Parigi e di Lione, che avevano aperto le
porte al nemico. Il Senato lo dichiarò decaduto ed egli fu costretto ad
abdicare a Fontainebleau, sanzionando così la fine dell'Impero
francese.