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Imperium.

Istituzione di origine etrusca, raffigurata dai fasci e dalla scure, basilare nello Stato romano e, successivamente, nell'Impero. L'i. rappresenta il potere supremo, militare e giudiziario, che, secondo la tradizione romana, promana dal popolo. Per i giuristi romani, infatti, il principio della derivazione del potere dal popolo ha un significato preminentemente giuridico. Il potere supremo del popolo romano è il postulato che permette di ricondurre all'unità le molteplici fonti di produzione giuridica, indicandone la comune matrice. A questo postulato i giuristi tengono fede anche dopo l'esaurirsi delle varie fonti giuridiche durante il principato, allorché la costituzione imperiale viene ad essere l'unica espressione del diritto positivo. Il potere del principe è costituito come un'emanazione, un conferimento del potere originario del popolo. L'i. appartenne ai rex durante la monarchia ed all'avvento della repubblica titolari di esso furono i più alti magistrati (dittatore, console, pretore). L'i. è affine ad un altro istituto con cui sovente è stato identificato, la potestas, ma si differenzia da essa in quanto i magistrati che possedevano l'uno detenevano anche l'altra, e non viceversa. Alle due istituzioni spettava il diritto di convocare i comizi, di trattare col senato, di pubblicare gli editti e di indurre all'obbedienza gli oppositori. Spettava invece unicamente all'i. il comando militare, la facoltà di coscrizione, la dichiarazione di guerra, il diritto sulla vita e sulla morte dei cittadini, l'esercizio della coazione, la tutela degli interessi privati dei cives. Titolari del potere di i. furono anche i rappresentanti del magistrato assente (quaestores, legati) ed i promagistrati (proconsoli, propretori), in virtù della prorogatio imperii. L'i. proconsolare funse da supporto al governo delle province e venne concesso anche ai privati incaricati di particolari missioni militari (nel 67 a.C. Pompeo fu investito del potere di i. in occasione della lotta contro i pirati). Su questo piano si ponevano i poteri eccezionali accordati ad Augusto, con la conseguenza di associare sempre più la titolarità dell'i. alla figura del principe e ad ogni successivo sovrano dello Stato.