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Immanente.

Termine filosofico usato in contrapposizione a trascendente, per indicare ogni realtà che non trascende la sfera di un'altra realtà. Il termine è entrato nell'uso attraverso la scolastica: San Tommaso distingue due tipi d'azione, una che rimane nell'agente (quae manet in agente) e che comprende azioni quali volere, sentire, ecc.; l'altra che passa nella materia esterna (quae transit in exteriorem materiam) e che comprende azioni quali scaldare, tagliare, ecc. In quest'ultimo caso l'azione si esercita su una realtà diversa da quella che l'ha posta in atto; nel primo caso, invece, essa resta e si esaurisce nella propria realtà. E in questo senso l'azione o causa transiens viene opposta all'azione o causa immanens. Questa originaria impostazione scolastica esercitò una notevole influenza sulla terminologia di Spinoza che parla di Dio come causa i. e non transitiva, in quanto, contenendo in sé il mondo, non esce fuori di sé quando agisce, ma resta in se stesso. Il termine acquista però un senso più preciso in Kant che definisce i. quei principi la cui applicazione è compresa nei limiti dell'esperienza. Nella terminologia dell'idealismo postkantiano il significato si allarga rispetto all'uso fattone da Kant e cambia rispetto alla tradizione scolastica. Infatti i. viene usato non in opposizione a transitivo, ossia a qualcosa che "esce" dal soggetto, ma a trascendente, ossia a una realtà che è al di là o che sovrasta il soggetto. Sulla base di questa distinzione, "filosofie immanentistiche" vengono definite quelle che, in qualche modo, si oppongono a concezioni teistiche o dualistiche, legandosi perciò a quelle concezioni monistiche, naturalistiche, panteistiche, che si configurano come negazioni o attenuazioni della trascendenza. L'immanentismo diviene così una delle caratteristiche fondamentali del pensiero non teologico. L'idealismo hegeliano riconosce il carattere dialettico di dualismi quali Dio-mondo, esteriorità-interiorità, necessità-libertà. Hegel, chiamando la propria logica dialettica, intese con essa cogliere in atto l'immanenza dell'infinito nel finito, dell'assoluto nel divenire. L'impostazione immanentistica ha caratterizzato e accomunato, nella polemica contro lo spiritualismo e contro la tradizione del pensiero cattolico, le correnti positivistiche, idealistiche, storicistiche. Soprattutto lo storicismo rappresenta il tentativo più coerente di elaborare una concezione del reale che non lasci alcun residuo fuori di sé. Negli ultimi decenni il termine è andato perdendo gran parte della carica polemica e del significato datogli dal pensiero del secolo scorso e dei primi decenni del nostro. Comunque, sono di tipo immanentistico tutte quelle ricerche, non solo filosofiche, che affrontano il problema dell'uomo nel mondo e delle sue attività concrete, con sforzo di interpretazione critica.