Poeta, novellista e drammaturgo ungherese. Con la sua opera ispirata alla nativa
campagna magiara e alla vita dei contadini (
Il popolo della puszta, 1936;
Petofi, 1936;
Ordine nelle rovine, 1937), si impose tra le due
guerre come principale esponente della corrente populista. Nel dopoguerra fu
eletto deputato e diresse la rivista "Válasz" (La risposta), soppressa
dal Partito comunista nel 1949. Esposto egli stesso ad attacchi politici, si
ritirò a Tihany, sulle rive del Balaton, continuando l'attività
letteraria:
Nuove poesie (1960),
Sulla barca di Caronte (1971),
Ballo sulla puszta (1972) (Rácegrespuszta 1902 - Budapest
1983).