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Ilario, Santo.

Vescovo di Poitiers e dottore della Chiesa. Convertitosi al Cristianesimo, fu acclamato dal popolo vescovo della sua città (350) e combatté efficacemente l'eresia ariana; per il suo zelo e la sua tenacia fu inviso all'imperatore Costanzo II, che lo esiliò in Frigia nel 356-360, dove ebbe modo di approfondire la conoscenza del pensiero teologico greco. Scrisse: il trattato De Trinitate, in 12 libri, nel quale conciliando ragione e fede affrontò una severa e convincente analisi dei misteri più grandi della fede cristiana, contestando i principi proclamati dagli ariani; il Tractatus super Psalmos, che applica il metodo allegorico di Origene nell'esegesi dei Salmi biblici; numerose opere di argomento storico (De Synodis; Apologetica, ecc.) o di impostazione polemica (Contra Constantium imperatorem). L'importanza di I. nella storia della Chiesa e nella teologia cristiana consiste soprattutto nel suo tentativo di conciliare ragione e fede, attraverso un uso equilibrato di entrambe. La sua opera, di buon livello anche dal punto di vista strettamente letterario, ebbe il merito di introdurre in Occidente le dottrine teologiche orientali. Furono biografi di I. Fortunato e Sulpizio Severo. Pio IX nel 1851 lo proclamò dottore della Chiesa (Poitiers 315 circa - 367).