La pianta, come si è detto è perenne, si coltiva però come pianta produttiva per massimo una decina d'anni. La produzione spontanea dei carciofi è di fine inverno - primavera, ma con opportune tecniche colturali può essere prodotto anche in autunno - inverno.
Si coltiva nell'orto o in pieno campo; da ogni pianta si può raccogliere una decina di carciofi, per cui in un modesto appezzamento si possono avere quantità sufficienti anche coltivando poche piante.
Clima: vegeta in un clima mite e asciutto anche se si adatta a climi relativamente freddi. Teme gli sbalzi di temperatura e le brinate.
Varietà: ricordiamo il violetto di Chioggia, il violetto spinoso sardo, il romanesco senza spine tipico del Lazio con capolini molto grandi, lo spinoso della Liguria, e il grosso di Bretagna.
Terreno: gradisce terreni di medio impasto, ricchi e profondi con poco scheletro, ma si adatta anche a terreni argillosi o calcarei, torbosi e acidi o addirittura salmastri.
La semina deve essere effettuata in semenzaio coperto a fine inverno o in semenzaio non protetto in primavera, oppure direttamente in campo a maggio.
In semenzaio il seme viene distribuito a file alla profondità di un centimetro e mezzo.
La raccolta: si effettua recidendo con un taglio netto i capolini fiorali ancora in bocciolo, con le brattee ben serrate. I carciofi si asportano insieme ad una ventina di centimetri di gambo fogliato che, priva dei filamenti esterni, è considerata commestibile.
Proprietà curative del carciofo
Il
carciofo alla luce dei più recenti
studi deve essere considerato un
autentico toccasana. Il suo uso
dovrebbe entrare nella quotidianità
alimentare d'ogni individuo, e in
particolar modo in quei soggetti che
hanno o potrebbero avere, per
ragioni ereditarie, un livello di
colesterolo superiore alla media. Il
carciofo è molto ricco di fibre e di
minerali, mentre è relativamente
basso il contenuto di sodio. Non è
molto ricco di vitamine, solamente
un po' di A e C e può essere
mangiato da tutti e a tutte le età
perché facilmente digeribile.
Le attività farmacologiche più note
sono:
Coleretica e Ipocolesterolemizzante,
la Cinarina contenuta nel carciofo
provoca un aumento del flusso
biliare e della diuresi e un
abbassamento del colesterolo.
Epato-protettrice, è l'azione più
conosciuta e utilizzata. Anche il
Cardo Mariano precursore del
carciofo è utilizzato allo stesso
scopo.
Carciofi cotti con pentola a doppio fondo: piccole porzioni di carciofo, private delle foglie più esterne, vanno lavate in acqua corrente e versate nella pentola a doppio fondo senza sgocciolarle. La pentola, chiusa con il suo coperchio, va posta su un fornellino a fuoco lento.
Raggiunta l'ebollizione, si spegne la fiamma e si lascia a riposo per un'ora senza togliere il coperchio. Gli ortaggi cotti con questo semplice metodo esaltano il loro gusto originale permettendo un'ottima degustazione senza l'uso di condimenti.
Carciofi in pinzimonio o crudi: per questa semplicissima ricetta si utilizzano i carciofi più piccoli e teneri tagliati a piccole porzioni. Le parti di carciofo in precedenza lavate vanno condite con olio, sale e limone.
Carciofi lessi: i carciofi tagliati a fettine si versano in una pentola con poca acqua, a cottura avvenuta si condiscono con olio sale e limone.
Un consiglio a tutte le donne che allattano, è meglio evitare di consumarli perchè ostacolano la produzione del latte.
Come acquistarli:
Non debbono presentare macchie e debbono essere ben sodi. Meglio gli esemplari più piccoli con le punte ben chiuse. Il gambo deve essere duro e senza parti molli o ingiallite. Se il gambo è lungo ed ha ancora delle foglie attaccate, controllare che siano fresche.
Come conservarli:
Se sono molto freschi ed hanno il gambo lungo si possono conservare immersi nell'acqua come solitamente si fa con i fiori.
Si possono anche congelare ma prima bisogna pulirli e sbollentarli in acqua acidulata con succo di limone e poi bisogna farli raffreddare e sistemarli in contenitori rigidi.
Come pulirli:
Per
prima cosa eliminare il gambo fino a
circa 4/5 cm dalla base. Poi
eliminare le foglie esterne fino ad
arrivare alla parte più chiara del
carciofo (di solito bastano un paio
di file). Tagliare poi nettamente la
punta del carciofo e raschiare la
base del gambo con un coltellino per
eliminare i filamenti.
Per arrivare al cuore dei carciofi:
bisogna tagliare ulteriormente di
netto, le foglie esterne, prendere
uno scavino a cucchiaio per
asportare il fieno che si trova
all'interno, facendo attenzione a
non eliminare anche la delicata
polpa chiara. Con un coltellino da
cucina bisogna tornire la base dei
fondi, come quando si sbuccia una
mela, in questo modo tutte le parti
dure saranno eliminate.