(dal latino
idyllium, der. del greco
eidyllion: quadretto). Breve
forma poetica rappresentante in generale, ma non obbligatoriamente, un bozzetto
di genere bucolico o pastorale. ║ Fig. - Ideale di vita serena, ispirata
allo spirito degli
i. poetici. Stato ideale di armonia e di serena
convivenza, talvolta in senso scherzoso. ║ Fig. - Tenero sentimento
amoroso. • Lett. - Assunto a dignità d'arte con il poeta greco
Teocrito (V. IDILLI), il genere fu ripreso dai
poeti Mosco di Siracusa (II sec. a.C.) e Bione di Smirne (I sec. a.C.). Per
un'accettata convenzione che portò a considerare come "idillica" ogni
rappresentazione idealizzata della vita dei campi, se ne può considerare
maestro anche Virgilio con le sue
Bucoliche. Nella poesia moderna si
è soliti designare come
i. componimenti che presentano
un'intonazione serena, esprimendo una tendenza al sogno e al rifugio nella
tranquillità della natura. Soprattutto quest'ultima aspirazione,
già presente nell'opera di Petrarca, trovò espressione matura nel
Rinascimento italiano (dalle
Stanze di Poliziano fino all'
Arcadia
di Sannazaro), per divenire poi maniera artificiosa e accademica nell'Arcadia
del Settecento. Nella lirica leopardiana
i. acquistò il senso
nuovo di breve canto legato all'espressione dell'intenso mondo sentimentale del
poeta: gli
Idilli (1819-1821) rappresentarono lo sviluppo ultimo della
canzone libera.