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IRA.

Sigla dell'Irish Republican Army (Esercito repubblicano irlandese). Organizzazione clandestina che nacque nella reazione alle repressioni inglesi, dopo la ribellione dublinese della Pasqua del 1916 (la Pasqua di sangue). In seguito alla dura politica del Governo di Londra si riorganizzarono le fila del movimento Sinn Féin (Noi stessi), fondato nel 1905 per rompere ogni legame con la Gran Bretagna. Prima ancora di organizzare i quadri civili, il Sinn Féin si preoccupò di costituire un esercito di volontari armati. La loro battaglia continuò fino al trattato del 1921, che divise in due l'Irlanda. Quella data segnò il declino dell'esercito clandestino, che nel periodo di maggior vigore raccolse nelle sue file circa 5.000 uomini. Dopo alcuni episodi sporadici, senza grande rilievo politico, l'esercito clandestino è tornato a far parlare di sé nel 1969-1971, quando scoppiarono gravi incidenti fra protestanti e cattolici nell'Ulster. Il Governo inglese ordinò lo scioglimento del corpo sociale di polizia, prevalentemente costituito da protestanti, ed inviò proprie truppe a presidiare le città più importanti. Nel 1972 i contrasti tra le due comunità si aggravarono sensibilmente e l'esercito clandestino organizzò una lunga serie di attentati. Gli Inglesi assunsero il governo diretto dell'Irlanda del Nord, revocando l'autonomia interna. Nel 1970 l'IRA si scisse in due fazioni: gli officials, di orientamento marxista e disposti al dialogo, che lottano per una repubblica irlandese socialista e aconfessionale, e i provisionals (nazionalisti e leali all'Irlanda unita), fautori della lotta armata per la fondazione di uno Stato di confessione cattolica che riunisca le due Irlande alla guida del Sinn Féin. Nel 1974 l'IRA venne dichiarata fuori legge. Nel frattempo l'organizzazione sviluppò un movimento di sensibilizzazione dell'opinione pubblica internazionale che aveva come scopo il riconoscimento dello statuto di prigionieri politici ai detenuti appartenenti all'IRA, alcuni dei quali, fra cui il deputato Bobby Sands, si lasciarono morire in carcere dopo un lungo sciopero della fame (1981). Continuarono intanto gli attentati soprattutto sul territorio inglese; fra i più clamorosi ricordiamo la strage a Londra durante il cambio della guardia (luglio 1982), l'incendio di una discoteca a Londra (dicembre 1982), lo scoppio di una bomba davanti ai grandi magazzini Harrods a Londra (dicembre 1983), l'attentato al primo ministro Margaret Thatcher a Brighton nell'ottobre del 1984 e, nel 1990, l'esplosione di una bomba nei locali della Borsa della City - dopo che gli attentatori avevano avvertito la polizia di evacuare l'edificio - e l'assassinio di Ian Gow, oppositore dell'accordo anglo-irlandese e presidente del comitato parlamentare conservatore per l'Irlanda del Nord. In seguito allo svolgimento di trattative segrete tra i Governi britannico e irlandese, estese anche ai membri del Sinn Féin, nel 1994 il movimento annunciò la fine dell'attività terroristica; rimaneva aperta la questione del disarmo dell'IRA, ipotesi subito smentita dai portavoce del movimento. Gli atti terroristici avvenuti nel 1996 e nel 1998 a opera di gruppi estremisti contrari al processo di pace testimoniarono la difficoltà di giungere a un accordo definitivo. Nel 2000 il comando dell'IRA annunciò la propria decisione di deporre le armi, dichiarandosi disponibile a ispezioni degli arsenali militari da parte di una commissione indipendente capeggiata dall'ex presidente finlandese Martti Ahtisaari e dall'ex segretario dell'ANC sudafricano Cyril Ramaphosa.