Scrittore e poeta francese. Si affermò come poeta con le
Odi e poesie
varie (1822), cui seguirono le
Nuove odi (1824) e
Odi e
ballate (1826). La prefazione al suo dramma
Cromwell (1827) lo mise
di colpo a capo della nuova scuola romantica. Nel 1829 pubblicò un'altra
raccolta di poesie,
Orientali. Nel 1830 la prima rappresentazione del suo
dramma
Ernani suscitò la violenta reazione dei classicisti e il
delirante entusiasmo dei romantici. L'avvenimento fece epoca e molti storici
successivi datarono a partire da esso l'inizio del vero e proprio movimento
romantico in Francia. Nel 1831
H. pubblicò
Le foglie
d'autunno e
Marion Delorme; seguirono:
Il re si diverte
(1832),
Lucrezia Borgia e
Maria Tudor (1833),
Angelo e
I
canti del crepuscolo (1835),
Le voci interiori (1837),
Ruy
Blas (1838),
I raggi e le ombre (1840). Al genere del romanzo
appartiene una delle sue opere più celebri:
Notre-Dame de Paris
(1831); successivamente pubblicò un libro di viaggio,
Il Reno
(1842), poi il dramma
I burgravi (1843). In questo primo periodo della
sua attività,
H. rispettò in pieno il programma del
Romanticismo francese: in poesia sostenne la prevalenza e libertà
dell'ispirazione lirica; affermò la concezione di una drammaturgia
sciolta dai vincoli delle unità pseudoaristoteliche; sia nel teatro, sia
nel romanzo mantenne una visione fantastica e passionale della vita. Dopo
I
burgravi, la sua attività letteraria parve cedere all'interesse per
la vita politica. La Rivoluzione del 1848 lo aveva orientato verso la
democrazia; il colpo di Stato del 1851 lo costrinse all'esilio. Riprese la sua
attività letteraria con:
Castighi (1853),
Contemplazioni
(1856),
La leggenda dei secoli (1859),
I miserabili (1862),
Canzoni delle strade e dei boschi (1865),
I lavoratori del mare
(1866) e
L'uomo che ride (1869). Tornato in patria alla caduta
dell'Impero, fu deputato all'Assemblea nazionale; nel 1876 fu nominato senatore,
ma non partecipò attivamente alla politica e riprese, invece, la sua
attività letteraria. A questi ultimi anni appartengono: due serie
aggiunte alla
Leggenda dei secoli (1877 e 1883),
Il
novantatré (1873),
Torquemada (1882), numerose raccolte di
poesie e una serie di scritti politici. Tra le numerose opere postume meritano
particolare menzione:
Il teatro in libertà (1886) e
Cose
viste (1913) (Besançon 1802 - Parigi 1885).