Poeta tedesco. Dai suoi volumi di liriche (
L'eterno giorno e
Umbra
vitae) emana un senso di angoscia che si esprime in immagini deformate da
un'inquietudine interiore, in visioni estatiche, in ritmi e movenze
apparentemente monotoni, ma che finiscono per incidere sull'animo del lettore
con una certa, intima forza. Anche se nelle forme della sua poetica si notano
influenze di Rimbaud e di Baudelaire, l'atmosfera lirica di
H., ricca di
ombre, turbata, piena d'incubi, di minaccianti, oscure e demoniache forze che
sembrano venirgli incontro da un mondo nemico, dove gli uomini si aggirano come
estranei, è originalissima (Hirschberg, Slesia 1887 - Berlino
1912).