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Herzen, Aleksandr Ivanovic.

(in russo Gertzen, Aleksandr Ivanovic). Saggista politico e scrittore russo. Figlio naturale di un nobile russo e di una tedesca, ebbe un'ottima educazione, frequentò la facoltà di Matematica e, ancora studente, diede vita a un piccolo gruppo di orientamento socialista, sciolto d'autorità nel 1834. Arrestato ed esiliato, nel 1840 H. poté ritornare a Mosca dove divenne presto una figura di primo piano nel mondo della cultura, e nella controversia tra occidentalisti e slavofili si schierò coi primi. Tra il 1845 e il 1847 pubblicò vari racconti e il romanzo Di chi la colpa? Alla morte del padre, nel 1847, ereditò una cospicua fortuna e dopo molte difficoltà riuscì a ottenere il passaporto e lasciò la Russia, stabilendosi a Parigi, da dove fu espulso in seguito alla rivoluzione del 1848. Poi, dopo aver soggiornato in Italia e Svizzera, si stabilì a Londra, dove svolse la sua attività politica attraverso le riviste "Kòlokol" (La campana) e "Poljàrnaja zvezdà" (La stella polare) che venivano introdotte clandestinamente in Russia. Negli anni 1857-61 "La campana" fu la principale pubblicazione politica progressista russa ed ebbe una grande influenza nella formazione ideologica delle nuove generazioni intellettuali. Attraverso questa pubblicazione H., dal suo esilio di Londra, dominò per vari anni la cultura progressista russa. Punto di partenza delle idee di H. fu la dottrina di Saint-Simon, rimasta poi sempre al fondo del suo pensiero. Deluso per i risultati delle rivoluzioni europee del 1848 e disgustato dal conformismo e dallo scarso senso di umanità che trovava in Occidente, H. si volse con rinnovate speranze alla società contadina russa dalla quale credeva sarebbe dipeso il futuro del suo paese. Egli era convinto che l'organizzazione del villaggio russo, non guastata dalla corruzione del capitalismo e tradizionalmente orientata in senso comunitario, avrebbe consentito alla Russia di evitare la fase di sviluppo capitalistico dell'Europa occidentale. Secondo H. la Russia avrebbe seguito una strada che l'avrebbe portata direttamente "alla libertà attraverso il socialismo", aiutata in ciò dal "socialismo istintivo" di una vasta popolazione agricola che nei paesi occidentali non esisteva. Per quanto notevole, l'influenza diretta di H. sulle generazioni più giovani non sopravvisse però alla disillusione che seguì le grandi esperienze riposte nella liberazione dei servi, quando apparve chiaro che essa, nella forma in cui era stata attuata, avrebbe recato vantaggi assai modesti ai contadini. Il suo pensiero costituì tuttavia la base da cui sorse il movimento populista. Le sue opere complete (proibite in Russia sino al 1905) furono pubblicate in 10 volumi in Svizzera nel 1875-79. Successivamente si ebbero varie edizioni in lingua russa. Ricordiamo: Passato e pensiero, autobiografia del 1867; Dall'altra riva, una serie di otto articoli in cui vengono sottoposti ad analisi i concetti di democrazia e di repubblica, per giungere alla formulazione di una società socialista alla quale pervenire evitando la fase borghese dello sviluppo occidentale, attraverso l'obscina, la comunità di villaggio, caratteristica dell'organizzazione russa. Tra gli scritti politici, citiamo ancora: la Lettera a Michelet (1851); Sullo sviluppo delle idee rivoluzionarie in Russia (1851); Il vecchio mondo e la Russia (1854) (Mosca 1812 - Parigi 1870).