Economista, scrittore politico e utopista austriaco. Giornalista liberale, verso
la fine del XIX sec. diede vita a un movimento socialisteggiante, che per un
certo tempo ebbe notevole seguito soprattutto fra gli intellettuali, non solo in
Austria, ma in tutta Europa. Iniziò l'attività giornalistica a
Vienna dove, a partire dal 1872, fu redattore economico della "Neue Freie
Presse". Nel 1879 fondò la "Weiner Allgemeine Zeitung", che diresse sino
al 1886. Diede quindi vita a un settimanale e nel 1901 ritornò in
Ungheria come direttore di un quotidiano di Budapest. Sostenitore delle teorie
economiche classiche, nutriva un'illimitata fiducia nella libera iniziativa e
nella concorrenza. Propugnava un sistema economico che assicurasse a ognuno una
remunerazione proporzionale al valore del suo contributo alla produzione o dei
servizi resi alla società, affermando che ciò si poteva attuare
solo con un'assoluta libertà di movimento sia del lavoro che del
capitale, senza porre alcuna limitazione alle richieste del mercato, al di fuori
di quelle imposte dai limiti delle capacità produttive. Politicamente era
sostenitore di una completa democrazia e proponeva un sistema
pluralistico-parlamentare a tutti i livelli, dalla fabbrica al quartiere e al
comune. Egli deve la propria fama soprattutto al romanzo utopistico
Freiland, pubblicato nel 1890, in cui veniva descritta la fondazione di
una colonia ideale. Molte delle sue concezioni trovarono più tardi un'eco
nel socialismo liberale, soprattutto nella forma sostenuta dall'economista e
sociologo tedesco Franz Oppenheimer. Tra le altre sue opere:
Il problema
sociale (1912) (Budapest 1845 - Vienna 1924).