Giurista e uomo politico tedesco. Si mise in urto con il Papa prima e poi con
l'imperatore Federico III, per aver collaborato alla riforma ecclesiastica
partecipando al concilio di Basilea in rappresentanza dell'arcivescovo di
Magonza. In seguito fu procuratore del duca del Tirolo Sigismondo nella
rivendicazione del vescovado di Bressanone, e ciò gli valse la scomunica
da parte di Pio II. Nel 1466 è ancora contro le disposizioni della Curia
riguardanti il re di Boemia Giorgio Podebrady, di cui assunse le difese. Nei
suoi scritti mosse aspre critiche contro l'ingerenza papale negli affari
temporali (Schweinfurt 1406 - Wehelen 1472).