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Hassan II.

Re del Marocco. Succeduto al padre Mohammed V nel 1961. Grazie ad un'abile gestione politica ed economica riuscì a conquistare la fedeltà delle masse contadine e ad annientare l'opposizione dei ceti più evoluti. Una serie di complotti contro la sua persona (marzo-luglio 1971) lo portò alla ricerca del dialogo con l'opposizione e alla proposta di riforme quali la nazionalizzazione dei territori ancora in possesso degli stranieri (1973). Dopo l'occupazione, prima pacifica e poi militare, del Sahara occidentale (1975-76) che portò ad un conflitto con il Fronte del Polisario H., alla ricerca di un appoggio più stabile al suo Governo, riconobbe le opposizioni e coltivò le relazioni internazionali, soprattutto con gli USA. Agli inizi degli anni Ottanta cercò di trovare una soluzione politica al conflitto con il Fronte del Polisario, che aveva costituito nel Sahara occidentale la Repubblica Sahariana Democratica sostenuta da Gheddafi e dal presidente algerino Chadi Bendjedid. Nel 1983 H. si incontrò a questo proposito con Chadi e successivamente con Gheddafi, che alla fine dell'incontro annunciò la risoluzione di ogni contrasto fra i due Paesi. Nel 1986, dopo lo storico incontro a Ifrane con il primo ministro israeliano Shimon Peres, si dimise dalla presidenza della Lega Araba. In seguito alla pubblicazione nel 1990 del libro di Gilles Perrault, Notre ami le roi, in cui si denunciavano le violazioni dei diritti umani in Marocco - accuse del resto riportate più volte da Amnesty International -, H. minacciò di rompere le relazioni diplomatiche con la Francia, primo partner commerciale. Il Sahara Occidentale, l'ex colonia spagnola occupata dalle truppe marocchine, costituiva il principale problema interno affrontato dal sovrano, finché nel 1989 H. si impegnò a rispettare, accettando il piano dell'ONU, il diritto all'autodeterminazione invocato dai saharaui (Rabat 1929 - 1999).