Pseudonimo di
Isidor Witkowski. Pubblicista tedesco. Dapprima attore,
iniziò la carriera giornalistica come sostenitore di Bismarck e si fece
notare con i due volumi di saggi politici e letterari
Apostata (1892) e
con la rivista "Die Zukunft" che fondò nello stesso anno e diresse fino
al 1922. Diresse i suoi attacchi in una campagna scandalistica contro gli
ambienti della corte di Guglielmo II. Nel 1907 fu processato ma riuscì a
provare le sue accuse costringendo chi lo aveva denunciato, il conte Kuno von
Moltke, a lasciare il paese. Durante la prima guerra mondiale divenne pacifista
e critico aperto del Governo tedesco e della condotta dei responsabili dell'alto
Comando germanico. Alla fine delle ostilità si avvicinò al
Socialismo, assumendo posizioni radicali che gli procurarono numerosi nemici
negli ambienti nazionalisti. Fra le sue opere di polemica politica e letteraria
figurano:
Teatro e letteratura (1896),
Teste (4 volumi,
1910-1924),
Processi (1913) (2 volumi, 1918) e
Da Versailles a
Versailles (1927) (Berlino 1861 - Montana, Svizzera 1927).