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Haeckel, Ernst Heinrich.

Naturalista e filosofo tedesco. Professore all'università di Jena (1863-1908), dopo essersi occupato di biologia e di zoologia (Generelle Morphologie der Organismen 1866), operando nell'ambito della corrente positivistica, si impegnò nella costruzione di un sistema filosofico basato sulle scienze naturali e tale da essere in grado di superare l'antitesi tradizionale tra spiritualismo e materialismo. Egli fu tra i primi a far propria la teoria di Darwin sulla evoluzione della specie e sulla base di questa, rifacendosi anche a Spinoza, elaborò un materialismo scientifico cui diede il nome di monismo. Secondo H. tutti i fenomeni della natura sono trasformazioni della materia di cui la sostanza vivente non è che un aspetto particolare. Anche il pensiero non è che uno dei caratteri della materia e quindi esso è in ogni cosa; Dio è la somma delle forze dell'universo. Pertanto, il monismo di H. è una concezione panteistica secondo la quale la realtà è costituita da un essere unico, un tutto, natura e spirito nello stesso tempo che si identifica con Dio. Questo essere è una sostanza, ignota a noi nella sua essenza, che si sviluppa in base alla legge generale di conservazione della sostanza, alla quale si riconducono le altre leggi parziali, ossia quella della conservazione della materia (Lavoisier, 1774) e quella della conservazione dell'energia (Mayer 1842). Le diverse manifestazioni di tale sviluppo, regolate dalla legge di evoluzione (Darwin), vanno dall'atomo e dalla cellula, sino agli organismi superiori, gli uni e gli altri dotati, sia pure in grado diverso, di energia spirituale (forza) intrinseca alla sostanza stessa (materia), di modo che questa viene a essere una sostanza animata. Con tale concezione, H. credeva di aver risolto non solo i problemi della filosofia e della scienza, ossia di quella che egli definì la filosofia scientifica, ma anche quello della religione, dato che il monismo veniva a costituire la religione dell'avvenire, la vera religione, nella quale il culto verrebbe a essere prestato, anziché alla trinità cristiana, alla trinità del Vero, del Bene, del Bello. L'elaborazione del monismo di H. fu svolta nelle seguenti opere: Storia naturale della Creazione (1868); Il monismo tra religione e scienza (1883) e L'enigma del mondo (1889). Alla base della teoria filosofica del "monismo", sta un'intera vita spesa nelle ricerche scientifiche nel campo degli organismi marini. Soprattutto - H. partecipò come naturalista alla crociera della nave oceanografica Challenger (1881-1888) intorno al mondo - e nel settore, allora quasi inesplorato, dell'embriologia comparata. Sua è infatti la "legge biogenetica fondamentale" relativa alla ripetizione durante l'embriogenesi degli stadi evolutivi filogenetici (per esempio le branchie degli embrioni umani). Anche la "teoria della gastrea" fu formulata da H.; secondo tale teoria la gastrea non sarebbe altro che l'elemento di congiunzione fra gli organismi animali unicellulari (protozoi) e quelli pluricellulari (metazoi); strutturalmente sarebbe identica alla "gastrula", lo stadio embrionale che si sviluppa dall'uovo e durante il quale, nei metazoi, si formerebbe la "corda dorsale". H. fece anche interessanti studi sui protozoi, che egli chiamava "protisti". Tra le sue opere di carattere scientifico citiamo: Antropogenia; Prove del trasformismo; Morfologia generale degli organismi; inoltre la colossale opera monografica sugli animali marini Radiolari, Sifonofori, Spugne, Celenterati (Potsdam 1834 - Jena 1919).