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Guerra mondiale, Seconda.

La causa occasionale della s.g.m. fu la questione di Danzica e del corridoio Polacco, che Hitler voleva riunire alla Germania. Il 1° settembre 1939 le truppe naziste iniziarono l'invasione della Polonia e l'annessione di Danzica al Reich. Era la guerra, anche se tra il 1° e il 3 settembre Pio XII, Roosevelt e lo stesso Mussolini cercarono di addivenire ad una mediazione: la richiesta dell'Inghilterra e della Francia di un ritiro delle truppe tedesche prima di affrontare la questione polacca impedì che la guerra venisse fermata e il 3 settembre l'Inghilterra e la Francia si dichiararono in stato di guerra contro la Germania. Mussolini invece proclamò la non belligeranza dell'Italia. La Polonia, dal 17 settembre 1939, attaccata anche dall'URSS, crollò rapidamente. Il 28 settembre la libera Polonia cessava di esistere, spartita come fu tra la Germania e l'URSS, che in quello stesso giorno trasformarono in un patto d'amicizia il precedente trattato di non aggressione. Gli Anglo-francesi non possono operare nessun intervento diretto; si ha un improvviso accentuarsi dell'espansionismo sovietico che pone sotto controllo le repubbliche dell'Estonia, della Lettonia e della Lituania, e infine strappa vantaggi territoriali alla Finlandia (26 novembre 1939-12 marzo 1940). Con la primavera del 1940 si profila la grande offensiva tedesca sul fronte occidentale. Danimarca e Norvegia sono occupate (9 aprile); il 10 maggio Olanda, Belgio e Lussemburgo sono attaccati. L'esercito belga capitola (28 maggio). La pressione tedesca maggiore si esercita verso l'estremità Sud del confine franco-belga, dove finisce la linea Maginot. Il 13 i Tedeschi superano la Mosa, soverchiando le forze franco-belghe-inglesi; il 18 occupano San Quintino, poi raggiungono il mare (24 maggio) ad Abbeville. L'esercito olandese si era nel frattempo già arreso (15 maggio). Le truppe inglesi e parte di quelle francesi si ritirano su Dunkerque e s'imbarcano per la Gran Bretagna. I Tedeschi attaccano poco dopo sulla Somme (15 giugno) e dopo sei giorni raggiungono la Senna. Il 13 giugno Parigi è dichiarata città aperta ed è abbandonata senza combattere. Il 18 giugno i Tedeschi sono già nel Cotentin, in Bretagna e sulla frontiera franco-svizzera. Il Maresciallo Petain, costituito un nuovo governo, chiede l'armistizio: il 22 e il 24 giugno sono firmati rispettivamente gli armistizi con la Germania e l'Italia; infatti Mussolini, credendo che il conflitto fosse sul punto di finire, era entrato in guerra contro la Francia e l'Inghilterra il 10 giugno. Mentre l'URSS migliora la propria posizione sul Baltico con l'occupazione diretta dell'Estonia, della Lettonia e della Lituania (15-17 giugno 1940), il peso dei vincitori del momento si abbatte sulla Romania: questa è costretta a cedere la Bessarabia e la Bucovina settentrionale all'URSS (26 giugno); le viene strappata la Transilvania in favore dell'Ungheria (30 agosto); e infine quanto resta della Romania è costretto ad assumere una veste nazifascista e successivamente lasciarsi presidiare dalle truppe tedesche (8 ottobre 1940). L'Inghilterra resiste agli attacchi dell'aviazione dell'Asse. Dall'8 agosto al 15 settembre si svolse una grande battaglia aerea, tesa a rendere possibile lo sbarco delle forze tedesche nell'isola; contemporaneamente le truppe italiane occupavano la Somalia Britannica (Agosto 1940), si spingevano in Egitto fino a Sidi Barrani (settembre 1940) e bombardavano la base di Malta. L'annosa guerra cino-giapponese fu inserita entro gli avvenimenti europei con il Patto Tripartito (Berlino 27 settembre 1940). I Paesi satelliti, come la Slovenia, l'Ungheria e la Romania, aderirono a tale patto; più tardi fu la volta della Bulgaria. La Spagna invece si mantenne neutrale, tanto più che in quei mesi si rivelarono le capacità dell'Inghilterra, assistita da quasi tutti i Paesi del Commonwealth. Dopo l'annessione dell'Albania il governo fascista dichiarò guerra alla Grecia (28 ottobre 1940), ma la campagna si trasformò subito in un disastro. La flotta italiana fu gravemente danneggiata dall'attacco di aero-siluranti inglesi (13 novembre 1940) e più tardi battuta a Capo Matapan (27-28 marzo 1941). L'offensiva italiana in Egitto fu ricacciata fin oltre Bengasi, occupata, il 7 febbraio 1941, dalle truppe inglesi; l'Africa Orientale Italiana fu invece conquistata tra il gennaio e il maggio. La grave situazione italiana fu raddrizzata dalle truppe tedesche. In Libia Rommel costrinse ad indietreggiare gli Inglesi che persero tutte le loro conquiste cirenaiche, salvo Tobruk (aprile 1941). Nei Balcani l'intervento tedesco fu causato dalla Jugoslavia: questa aderì al Tripartito (25 marzo 1941) ma due giorni dopo cambiò radicalmente orientamento politico per il sopravvenire di un colpo di Stato, che proclamò maggiorenne il giovane re, Pietro II. Aggredita da Germania e Italia, la Jugoslavia vide il proprio territorio spartito tra i vincitori e la nascita di un regno di Croazia destinato a un principe di casa Savoia-Aosta; con la collaborazione militare italo-tedesca tra l'aprile e il maggio 1941, la Grecia fu totalmente occupata assieme a Creta. Il 22 giugno 1941 l'URSS fu attaccata dalla Germania, alla quale si associarono Italia, Romania, Ungheria, Slovacchia e Finlandia. La Carta Atlantica, firmata il 14 agosto tra Churchill e Roosevelt, fu la prima dichiarazione ufficiale di una solidarietà anglo-americana. La flotta statunitense fu distrutta nella baia di Pearl Harbor (7 dicembre 1941) dai Giapponesi; questo attacco proditorio fu seguito immediatamente dalla dichiarazione di guerra del Giappone, della Germania e dell'Italia contro gli Stati Uniti, mentre l'Inghilterra agiva analogamente nei confronti del Giappone. L'avanzata tedesca in URSS è travolgente anche se nessuna delle grandi città russe cade in mano al nemico. Nella primavera del 1942 i Tedeschi, dopo aver occupato la Crimea, giungono nel Caucaso settentrionale. Meno fortunate son le operazioni italo-tedesche nell'Africa settentrionale. L'offensiva giapponese dilaga per tutto il Pacifico, occupando Indocina e Indonesia e minacciando i grandi Paesi oceanici del Commonwealth britannico, come l'Australia e la Nuova Zelanda. Il secondo semestre 1942 vide l'accentrarsi delle forze alleate contro la Germania: il 23 ottobre 1942 l'VIII armata inglese di Montgomery condusse una vittoriosa offensiva da El Alamein contro le truppe tedesche al comando di Rommel; e l'8 novembre 1942 gli anglo-americani sbarcarono nel Marocco francese e in Algeria. Montgomery conquistò Tripoli il 23 gennaio 1943, mentre il 15 maggio le truppe tedesche della Tunisia capitolarono. Sul finire del 1942 le truppe sovietiche riuscirono a liberare il Caucaso tedesco. Oltre agli eserciti regolari un altro nemico si è armato contro le truppe dell'Asse: infatti in tutti i Paesi occupati si erano venuti costituendo dei movimenti di resistenza clandestini. Il 2 febbraio 1943 l'armata tedesca capitola a Stalingrado. L'Armata Rossa rientra così in Ucraina, e, mentre il corpo di spedizione italiano è annientato, i Tedeschi iniziano la ritirata. Il luglio 1943 vede l'apertura di un secondo fronte in Europa: le truppe anglo-americane sbarcano in Sicilia e la conquistano rapidamente. Il 25 luglio crolla il regime fascista; il nuovo governo, presieduto da Badoglio, conclude con gli Alleati l'armistizio il 3 settembre 1943, reso pubblico l'8 settembre. Tuttavia non fu la fine della guerra per l'Italia: i Tedeschi occuparono la penisola e le truppe anglo-americane dovettero risalire lentamente (entrarono in Napoli il 1° ottobre 1943 e in Roma il 4 giugno 1944, dopo la guerra di posizione intorno a Cassino). Il 6 giugno 1944 gli anglo-americani effettuarono lo sbarco in Normandia e, sfondate le linee tedesche ad Avranches, puntarono su Parigi, che liberarono il 25 agosto, ma che era già insorta contro i Tedeschi. Il fronte orientale subisce un rapido tracollo sotto l'offensiva sovietica: nel gennaio 1944 i Sovietici giungono in Polonia; nell'agosto cade la Finlandia: poi è la volta della Romania, della Bulgaria e dell'Ungheria. La Jugoslavia è invece liberata dalle forze partigiane del maresciallo comunista Tito, che dal settembre opera insieme con l'Armata Rossa. Il 13 ottobre 1944 gli Inglesi liberano Atene. In tutti i Paesi gli eserciti liberatori sono coadiuvati dalle insurrezioni popolari sotto la guida delle forze della Resistenza. Nel dicembre 1944 l'esercito di Hitler cominciò una violenta e, sulle prime, vittoriosa controffensiva nelle Ardenne. Ma agli inizi del 1945 l'offensiva degli Alleati riprese in pieno e toccò il suolo tedesco. Nell' Italia settentrionale l'insurrezione popolare dava il colpo di grazia al Fascismo e agli occupanti tedeschi (25 aprile), mentre gli occidentali penetravano in Amburgo e a Monaco e i Sovietici occupavano Vienna (16 aprile 1945) e Berlino (2 maggio). L'ammiraglio Doenitz, successo a Hitler, firmò la resa incondizionata (7 maggio 1945, ratificata il 10 maggio). In guerra restava solo il Giappone, che tuttavia accettava la resa incondizionata (14 agosto 1945, firmata il 1° settembre), schiacciato dalle bombe atomiche lanciate su Hiroshima (6 agosto) e su Nagasaki (9 agosto).
La seconda guerra mondiale nei Balcani

I principali campi di concentramento nazisti in Europa

Le invasioni nazifasciste

L'Europa durante la seconda guerra mondiale