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Guyon, Madame.

Pseudonimo di Jean-Marie Bouvier de la Motte-Guyon. Mistica francese. Rappresentante del quietismo francese, legò il proprio nome a quello del famoso teologo Fénélon di cui fu l'ispiratrice. Rimasta vedova nel 1576, quando aveva ventotto anni, dedicò il resto della propria vita alla ricerca spirituale, affermandosi come una delle massime figure del quietismo francese. Nel 1685 pubblicò il libro intitolato Metodo breve e assai facile per pregare. Ella sosteneva una religiosità tutta spirituale, basata sull'abbandono dell'anima a Dio in un atto di puro amore. La sua dottrina, le sue stravaganze, il suo carattere mite ed ostinato, le provocarono non poche difficoltà mentre le sue esaltazioni allucinatorie, le ricerche esoteriche e i suoi suggerimenti di affidarsi alla misteriosa corrente della grazia e di abbandonarsi al divino, destarono non pochi sospetti nelle autorità ecclesiastiche, tanto che nel 1686 venne interdetta per otto mesi in un convento. Riconciliatasi con la Chiesa, grazie alla protezione di amici influenti, fu accolta negli ambienti della corte di Versailles, e madame de Maintenon, moglie di Luigi XIV, le consentì di esercitare il proprio apostolato nel collegio femminile di Saint-Cyr. I legami con Fénélon, la sua dottrina e i suoi scritti furono oggetto di una lunga polemica, non potendo le autorità ecclesiastiche accettare il loro contenuto pietistico e la negazione di ogni validità e utilità delle pratiche esteriori del culto, alle quali ella contrapponeva una totale passività, una sorta di annichilimento, necessario perché Dio possa operare per condurre lo spirito a una condizione di puro amore. Nel 1694 fu accusata d'immoralità, sulla base di prove molto superficiali, e rinchiusa a Vincennes, mentre divampava la polemica tra Fénélon e il teologo Bossuet. Nel 1702 si ritirò a Blois e nei suoi ultimi anni si recarono da lei pellegrini provenienti soprattutto dalla Scozia. Scrittrice infaticabile, lasciò una quarantina di opere, tra cui cinque volumi di Poesie spirituali (Montargis 1648 - Blois 1717).