Melodramma tragico in quattro atti di Gioacchino Rossini, libretto di V. De Jouy e Hippolyte Bis, dal dramma omonimo di Schiller. Composto nel 1829 e rappresentato a Parigi il 3 agosto dello stesso anno. Il G.T. costituì, all'atto della sua apparizione, una grande e generale sorpresa. Il genio rossiniano aveva, fino a quel punto, creato i suoi immortali capolavori nel genere dell'opera buffa e giocosa. Con il G.T., Rossini tocca le corde del dramma con risultato pieno e grandioso. Scrive Fedele D'Amico che "il vero fondamento dell'opera è da ricercare... negli innumerevoli cori di festa, nelle grandi scene di massa della congiura, nei canti della liberazione, nelle espansioni liriche (come il Selva opaca di Matilde) che compongono un immenso affresco in cui non è tanto questione di amor paterno o filiale o patrio, quanto di un'imponente e misteriosa celebrazione di forze cosmiche".