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Guanto.

Copertura della mano, fatta in modo da aderire a questa e perciò della stessa forma. ║ G. di gomma: per lavori domestici. ║ G. di ferro: antiche armature della mano. ║ G. d'armi: manipola di cuoio e di metallo, parte dell'armatura che difendeva la mano. ║ G. magici: nome commerciale di una stoffa di cotone o lana, a forma o no di g., spalmata o impregnata di abrasivi, usata per pulire, tramite strofinamento, oggetti metallici. ║ G. chirurgici: sono confezionati in gomma sottilissima e hanno la superficie palmare ruvida, per facilitare la presa degli organi e degli strumenti. ║ G. liturgici: fecero presto parte della liturgia, come insegne del papa, dei vescovi e degli abati mitrati. Oggi i g. sono usati nei pontificiali da tutti i prelati che hanno diritto di funzionare con i privilegi pontificiali; sono di seta e nel dorso portano un ornamento d'oro. ║ G. sportivi: nella pratica di alcuni sport si usano g. speciali a protezione della mano. Dalla fine del XIX sec. si usano negli incontri di pugilato speciali g. di pelle imbottiti di crine, da calzarsi dopo aver praticato un bendaggio della mano con strisce di tela bianca. ║ Nella scherma, ciascun tiratore deve avere un g. in pelle scamosciata semplice, alla moschettiera, per il fioretto; in pelle scamosciata, ma imbottito, per la sciabola; in pelle e tela Olona forte, per la spada. • Encicl. - Fin dall'antichità si usarono i g., che ebbero nelle varie epoche usi e significati assai diversi, e spesso valore di simbolo. Usato soprattutto dalle popolazioni barbariche dell'Europa centrale e settentrionale, il g. si diffuse a partire dall'alto Medioevo. Nelle istituzioni giuridiche primitive dei popoli germanici, il g. serviva a esprimere la garanzia e la difesa della cosa. Nel Medioevo il g. ebbe parte importante nell'istituto feudale: fu il simbolo dell'investitura del beneficio e dei poteri al vassallo da parte del sovrano, e il pegno di fedeltà del feudatario nei confronti del suo signore. Gettare o inviare a mezzo altrui un g. contro qualcuno era considerato atto di guerra aperta fino alla morte. Verso il IX sec. i g. cominciarono a essere usati anche dalle donne. Nei secc. XII-XV il g. ebbe grandissima diffusione in Francia, Spagna, Italia, e sorse una vera etichetta di proposito. • Ind. - I g. di pelle sono confezionati con pelli di montone, agnello, capretto, e, per quelli più pregiati, di cinghiale, renna, daino, gazzella. Le pelli gregge dapprima subiscono la depilazione mediante trattamenti chimici, poi vengono conciate con allume, sale, farina e rosso di uovo. Dopo stagionatura, le pelli vengono sottoposte a cernita e classifica e inviate in tintoria, dove, bagnate per asportare l'allume superfluo, vengono immerse entro giranti a forma di botte contenenti il colore liquido e poi inviate al fissaggio. Sono i diversi sistemi di concia e tintura a dare i diversi tipi di pelli: glacé, nappa, suède. I g. di tessuto sono fabbricati come quelli di pelle con seta, cotone, lana.