Letterato italiano. La sua vita fu amareggiata dalla cecità che lo
colpì a soli otto giorni dalla nascita (di qui il soprannome di
Cieco
d'Adria) e da una dolorosa infermità. Sue opere: le tragedie
Dalida e Hadriana (1578); le commedie
Emilia; Il tesoro;
L'Alteria; e favole pastorali, carmi latini, varie raccolte di rime,
orazioni e lettere familiari (Adria 1541 - Venezia 1585).