Filosofo francese. Nel 1832 abbracciò lo stato ecclesiastico. Visse sino
al 1841 a Strasburgo, insegnando nel Seminario Minore, poi passò a
Parigi, direttore del Collegio Stanislas, che lasciò nel 1846 per
assumere la carica di cappellano dell'Ecole Normale Supérieure. Nel 1851
la pubblicazione dell'
Histoire critique de l'Ecole d'Alexandrie di
Vacherot, direttore dell'Ecole, provocò la reazione di
G., che con
la
Lettre à Monsieur Vacherot, Les Sophistes et la critique e poi
la
Lettre sur la religion, attaccava la tesi che il cristianesimo fosse
il frutto di un sincretismo ebraico-alessandrino. Le sue opere:
De la
connaissance de Dieu; La logique; Della conoscenza dell'anima e
La morale
et la loi de l'histoire. Dal 1867 membro dell'Académie
Française (Lilla 1805 - Montreux 1872).