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Granada.

Città (257.000 ab.) della Spagna nell'Andalusia, situata ai piedi della Sierra Nevada, alla confluenza dei fiumi Darro e Genil; capoluogo della provincia omonima. G. si trova al centro di una fertile zona irrigua i cui prodotti (barbabietole da zucchero, tabacco, lino e canapa) vengono lavorati dalle industrie locali. • St. - Fondata dagli Arabi presso l'antica Iliberris (Elvira), divenne capitale di un regno indipendente nell'XI sec. sotto la dinastia berbera degli Zairiti. Nel 1090 passò sotto il dominio degli Almoravidi. Nel 1232 vi si stabilì la dinastia dei Nasridi: in questo periodo G. conobbe una grande prosperità economica e un notevole rigoglio culturale. Rivalità interne fra gli ultimi emiri nasridi favorirono la conquista della città da parte dei re cattolici Ferdinando e Isabella dopo anni di combattimenti (1481-1489) e un lungo assedio. La conquista cristiana compromise la prosperità di G. In quest'ultimo secolo la ripresa è stata favorita dalle migliorate condizioni agricole e dal risorgere di alcune industrie artigianali di origine araba. ║ Trattato di G.: stipulato nel 1500 tra Luigi XII di Francia e Ferdinando il Cattolico d'Aragona re di Napoli, stabilì la spartizione dei suoi territori tra Francesi e Spagnoli. I contrasti sorti tra i due alleati favorirono poi Ferdinando il Cattolico, che nel 1504 occupò l'intero regno di Napoli. • Arte - Monumenti notevoli sono l'Alhambra, residenza dei sovrani arabi (XIV sec.) e, nella città moderna, la cattedrale barocca (XVI-XVII sec.), le chiese di Sant'Anna e di San Giovanni dei Re. ║ Provincia di G. (12.647 kmq; 791.000 ab.): si stende dal Mediterraneo alla Sierra de Segura: ha coste alte, cui giungono le ultime propaggini della Sierra Nevada: a Nord di questa si apre la fertile depressione percorsa dal fiume Genil e dai suoi affluenti. Ben coltivata, produce: olio, vino, uva, agrumi, cereali. Notevoli le risorse minerarie (ferro, mercurio, rame, piombo).