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Gonzaga, Tomaz Antonio.

Poeta brasiliano. Figlio di padre brasiliano e di madre inglese, G. trascorse l'infanzia in Brasile; trasferitosi più tardi in Europa frequentò l'università di Coimbra in Portogallo, per tornare in Brasile nel 1782. Per aver partecipato ad una cospirazione contro gli organi dello Stato fu condannato all'ergastolo, pena poi commutata nell'esilio; venne perciò deportato nell'Angola e di là, qualche tempo dopo, nel Mozambico dove terminò i suoi giorni in un manicomio. A G. viene attribuita una sola opera: Marilia de Dirceu, pubblicata nel 1792. In questi versi, di cui una parte fu tradotta in italiano da Ungaretti, il poeta-rivoluzionario canta il suo infelice amore per Marilia, nome da lui attribuito a Maria Dorotea di Seixas Brandao che egli stava per sposare quando venne arrestato. È una raccolta di liriche, il più puro esempio di poesia amorosa brasiliana, scritte nello stile arcadico di Minas Gerais e appartenente alla famosa locale Escola Mineira. Nelle liras che compongono il libro, ovvero nelle varie canzoni in esso riunite, si avverte una serena bellezza che aleggia su tutta l'opera, ora soffusa di tristezza, ora pervasa da una segreta speranza, ora espressa con un accorato lirismo che fanno di G. un grande poeta (Porto 1744 - Mozambico forse nel 1808).