Movimento politico e sistema di governo facente capo al generale De Gaulle e
rappresentato dall'Union des Democrates pour la République, nome
ufficiale del Partito gollista dal 1967. Legato alle fortune personali del
generale De Gaulle, il movimento gollista si pose come forza costitutiva della
Quinta Repubblica, dopo che nel maggio 1958, di fronte al pericolo di una guerra
civile, il parlamento francese aveva accettato la candidatura al potere di De
Gaulle, massimo protagonista della lotta di resistenza contro l'occupazione
nazista durante la guerra e presidente del primo Governo della Liberazione,
comprendente Mouvement Republicain Populair (MRP), comunisti e socialisti.
Presto però De Gaulle si dimise, i grandi programmi della Resistenza
vennero ridimensionati e la vita politica andò assumendo un orientamento
sempre più favorevole alle correnti di destra, arroccatesi attorno al
Partito gollista Rassemblement du Peuple Français, privato però
del suo grande capo, sdegnosamente ritiratosi nella sua proprietà di
campagna, sinché gli eventi del 1958 non lo riportarono al potere.
Nasceva così la Quinta Repubblica, di tipo marcatamente presidenziale, in
cui il prestigio carismatico del generale esercitava una funzione dominante.
Salito al potere come rappresentante dei colonialisti, De Gaulle mutò
presto direttiva e procedette alla liquidazione del pesante fardello coloniale,
inaugurando una politica volta ad affermare la
grandeur della Francia in
campo internazionale. Negli anni seguenti,
g. divenne pertanto sinonimo
di nazionalismo, antiamericanismo, antieuropeismo, secondo le grandi linee di
tendenza della nuova politica francese, volta al superamento dei blocchi, a
riscattare la Francia dalla soggezione agli USA e a creare un'Europa non
più divisa tra Est e Ovest, ma estesa dall'Atlantico agli Urali. Di qui
il progressivo sganciamento della Francia dalla NATO, la creazione di una forza
nucleare francese autonoma, l'adozione di una politica aperturistica nei
confronti dell'URSS e degli altri paesi comunisti, compresa la Cina,
riconosciuta ufficialmente nel gennaio 1964. Una prima svolta alla politica
gollista fu impressa dagli eventi del maggio 1968, quando la Francia fu scossa
da un'ondata rivoluzionaria, nata come agitazione studentesca e trasformatasi in
un vasto movimento di rivolta popolare. Le conseguenze, a distanza di un anno,
portarono alla perdita della fiducia al generale De Gaulle, decretatagli dalla
destra e l'ascesa alla presidenza di George Pompidou che, pur conservando
l'etichetta gollista, adottò una politica meno intransigente che nel
passato verso l'europeismo e verso gli Stati Uniti, oltre che meno incline alla
grandeur francese. Il congresso del Partito gollista, convocato a
Strasburgo nel novembre 1972, a un anno dalla morte del generale De Gaulle,
ribadì la continuità del
g. e tale linea, con opportuni
aggiustamenti, venne riconfermata dal successivo congresso di Nantes, nel
novembre 1973. La crisi del movimento gollista era però ormai in atto da
tempo e si mostrò in tutta la sua gravità in occasione delle
elezioni presidenziali del maggio 1974. Il candidato ufficiale gollista,
Chaban-Delmas, presentatosi come il continuatore di Pompidou e dell'ortodossia
gollista, non riuscì a raccogliere che il 15,15% dei voti, contro il
32,70% del leader dei repubblicani indipendenti (destra liberal-tecnocratica),
Giscard d'Estaing, che si sarebbe poi imposto con un piccolo scarto di
maggioranza sul candidato della sinistra, Mitterand, nella votazione di
ballottaggio. Pertanto, il
g. cessava di essere il movimento egemone
della politica francese, pur continuando a conservare una posizione elettorale e
parlamentare di primo piano.