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Girotti, Massimo.

Attore italiano. Nell'arco della sua lunga carriera G. incontrò quasi tutti i grandi registi italiani del secondo dopoguerra, che lo scelsero come protagonista soprattutto per la sua bellezza e per quella intensa dignità e gentilezza che lo resero tanto celebre. Iniziò a lavorare nel 1939 per Mario Soldati (Dora Nelson), ma a lanciarlo nel cinema fu Alessandro Blasetti con La corona di ferro (1941), mentre a consacrarlo ci pensò Luchino Visconti con Ossessione (1943). Da allora interpretò pellicole di prim'ordine: La porta del cielo (1945) di Vittorio De Sica, Caccia tragica (1946) di Giuseppe De Santis, In nome della legge (1949) di Pietro Germi, Cronaca di un amore (1950) di Michelangelo Antonioni, Senso (1954) ancora di Visconti, Teorema (1968) di Pier Paolo Pasolini, Ultimo tango a Parigi (1972) di Bernardo Bertolucci, Il Mostro (1994) di Roberto Benigni, La finestra di fronte (2003) di Ferzan Ozpetek. Tra i molti premi ricevuti da G. ricordiamo: un Nastro d'argento per il miglior attore (In nome della legge, 1949) e un Nastro d'argento per il miglior attore non protagonista (Passione d'amore di Ettore Scola, 1981), fino al David di Donatello come miglior attore nel suo ultimo film del 2003 con Ferzan Ozpetek (Mogliano, Macerata 1918 - Roma 2003).