Commediografo italiano. Durante la dominazione napoleonica fu, dal 1809,
intendente generale di tutti i teatri italiani. Pur rimanendo nella scia
goldoniana ed imitando Berquin, fu autore spontaneo e vivace. Le sue commedie,
dai caratteri ben delineati e dagli intrecci lineari, ebbero grande fortuna.
Citiamo:
Don Desiderio disperato per eccesso di buon cuore, La casa
disabitata, Il merlo al vischio, La conversazione al buio, Il galantuomo per
transazione e, più celebre di tutte,
L'aio nell'imbarazzo
(Roma 1776 - Napoli 1834).