Quotidiano politico fondato a Roma nel 1901 da un gruppo di liberali, tra i
quali A. Bergamini, S. Sonnino e A. Salandra. Scopo del giornale fu quello di
creare un fronte politico conservatore che appoggiasse il programma sonniniano
in contrapposizione al sistema giolittiano. Fino al 1922 fu diretto da A.
Bergamini che, grazie anche alla collaborazione di scrittori quali D'Annunzio,
Croce, Capuana, Papini, Prezzolini, ed economisti di fama internazionale quali
Pareto e Pantaleoni, fece raggiungere al quotidiano tirature elevatissime. Dopo
l'abbandono di Bergamini diventò organo del Fascismo. Sospese le
pubblicazioni nel 1944 per riprenderle nel 1945 con il titolo "Il Nuovo
Giornale".