Pietra preziosa lavorata e per lo più legata in oro, usata per ornamento.
• St. - I
g. sono tra le più antiche manifestazioni del
lavoro umano. L'ambizione dell'ornamento ha preceduto nell'uomo il tentativo di
risolvere i più elementari problemi della vita pratica, ed ha determinato
negli abitatori dell'età della pietra il nascere del primo interesse
estetico. Minuscoli oggetti di pietra lavorata e di osso, uniti a piccole
conchiglie e denti di animali, trovati nelle tombe paleolitiche, sono i primi
esempi di
g. usati dall'uomo. La scoperta dei metalli ha aperto alla
gioielleria preistorica uno sconfinato campo d'azione. Particolarmente
attraverso i
g. di ferro, di bronzo e di metallo prezioso dell'uomo
preistorico, si ha modo di ricostruire il grado di civiltà da esso
raggiunto nelle varie età. Gli Egiziani, già dai tempi più
antichi, furono maestri della lavorazione dei
g.; alle loro forme
guardano ancora oggi gli orafi e i cesellatori. Ad essi s'ispirarono gli
Etruschi, che talvolta li superarono in finezza, i Romani, che ebbero per i
g. una grande passione, e i Bizantini. Fino al Rinascimento fiorentino,
che conta tra i grandi maestri d'arte innumerevoli orafi e cesellatori, fra cui
Cellini, la gioielleria prese con una certa fedeltà i suoi motivi dagli
stili dominanti. Successivamente quella colleganza andò man mano
perdendosi e gli orafi si diedero alle più disparate ispirazioni.
L'eclettismo domina ancora oggi in questo genere d'arte.