Regione anatomica costituita dalla connessione fra coscia e gamba, in
particolare in riferimento ai primati, giacché in altri mammiferi quello
che appare come
g. corrisponde in realtà al polso. ║ Per
estens. - La parte dei calzoni che ricopre il
g. vero e proprio. •
Anat. - Nell'uomo il
g. è un'articolazione trocleare, che collega
femore, tibia e rotula, divisa in due regioni: una posteriore o
poplitea,
l'altra anteriore o
rotulea, la cui parte essenziale è appunto
l'articolazione femoro-tibiale in cui la rotula, posta a copertura della
superficie concava che separa i due condili del femore, rappresenta la parte
più sporgente. I condili femorali sono ricevuti nelle cavità
glenoidee della tibia; la loro superficie articolare convessa prende contatto
con quella piana della tibia soltanto nella sezione centrale. La differenza di
curvatura tra le due superfici viene compensata dall'interposizione di due
fibrocartilagini a forma semilunare dette
menischi articolari del g., in
posizione laterale e mediale. L'articolazione è poi rinforzata da un gran
numero di legamenti (rotulei, crociati anteriore e posteriore, poplitei arcuato
ed obliquo, traverso) mentre le tre ossa del complesso articolare sono ricoperte
da un unico manicotto capsulare cilindroide detto
capsula fibrosa.
All'interno della capsula si localizza una membrana che, lubrificata dal liquido
sinoviale, garantisce il perfetto scorrimento del femore sulla tibia.
L'articolazione presenta normalmente un'ampia mobilità di flessione ed
estensione, ma solo piccoli movimenti di lateralità e rotazione
unicamente a
g. flesso. Le affezioni più comuni del
g. sono
di ordine traumatico. Molto frequente è la rottura di uno o di entrambi i
menischi, spesso determinata da una troppo rapida estensione dell'articolazione
in seguito alla quale i menischi, che normalmente scorrono seguendo il movimento
dei condili femorali, non si muovono con sufficiente velocità e rimangono
quindi compressi tra i capi articolari del femore e della tibia. La rottura dei
menischi può avvenire anche per un abnorme movimento di torsione del
g. Tra le affezioni di ordine patologico, quelle più comuni sono
di tipo artrosico o artritico; ad esse si affiancano deformità di origine
embrionale come il
g. valgo e il
g. varo. Nel primo caso l'angolo
fisiologico fra l'asse longitudinale della coscia e quello della gamba risulta
più accentuato del normale e comporta un'estroflessione del
g.;
nel caso di varismo si ha una situazione uguale e contraria. Ricorderemo infine
il
g. ricurvato (
genu recurvatum), rara forma di sublussazione
fissa del
g. per rilasciamento della parte posteriore del complesso
legamentoso dell'articolazione. • Mar. - Porzione del remo che poggia
sullo scalmo. ║ Porzione di carena che funge da raccordo tra il fondo
dello scafo ed il fasciame laterale.