Sociologo americano. Considerato uno dei fondatori della sociologia sistematica
negli Stati Uniti, derivò da Comte e da Ward la sua concezione della
sociologia, vista come la scienza sociale fondamentale, e da Smith e Small
l'analisi psicologica della società. Per
G. la società
è l'unione che sorge dalla lotta, pluralistica e collettiva, degli uomini
per l'esistenza. Alla base di questo associarsi vide piuttosto fatti psicologici
che biologici. Oggetto della sociologia sono l'origine, il processo, la
dimensione ed i risultati di tipi di controllo vigenti nel gruppo; senso di
questo controllo è di aumentare la capacità produttiva della
società come strumento per proteggere e migliorare la vita umana. I suoi
lavori più importanti sono:
Studies in the Theory of Human
Society, 1922 (Studi di teoria della società umana), l'enunciazione
più matura del suo pensiero, in cui le dottrine di H. Spencer, L. Darxin,
L. Gumplowicz, G. Tarde, E. Durkheim, K. Pearson ed altri, vengono integrate in
un unico sistema complesso, e
The Scientific Study of Human Society, 1924
(Studio scientifico della società umana), dove pone l'accento
sull'importanza del metodo statistico per lo studio dei problemi sociologici,
presentando anzi la sociologia come una scienza puramente induttiva che lavora
con metodi statistici (Sherman, Connecticut 1855 - Scarsdale, presso New York
1931).