Scrittore e uomo politico italiano. Nel 1527 venne chiamato a ricoprire
l'ufficio di segretario nella cancelleria dei Dieci, nella restaurata Repubblica
fiorentina. La caduta della Repubblica (1530) segnò l'inizio di un
lunghissimo esilio. Dopo un breve soggiorno a Bibbiena, si trasferì a
Roma (1536), entrando al servizio del cardinale Ridolfi; in seguito,
passò al servizio del cardinale di Tournon e infine di papa Pio V. Di
sentimento e di orientamento schiettamente repubblicani,
G. ebbe
specifici e preminenti interessi costituzionalistici, che sono la linea
direttrice della sua produzione di carattere teorico-politico: dal trattato
dialogico
Della repubblica veneta, attento studio dell'organizzazione
politico-costituzionale di Venezia, additata come modello, al
Discorso sopra
il formare il governo di Firenze, indirizzato al gonfaloniere Niccolò
Capponi, ai quattro libri
Della repubblica fiorentina.
G. ha
lasciato opere anche nel campo più propriamente letterario: poesie
italiane e latine, due commedie, un opuscolo di ricerca cronologica sul viaggio
di Dante, le biografie di due condottieri militari del tempo (
Vita e azioni
di Girolamo Savorgnano; Sulla vita e le azioni di Francesco Ferrucci)
(Firenze 1492 - Roma 1573).