Poeta italiano. Fu alla corte di Lorenzo il Magnifico e poi a quella di Leone X.
Compose laudi sacre, poemetti (in ottava rima) d'argomento religioso;
completò, per gli ultimi tre canti, il poema
Ciriffo Calvaneo dei
fratelli Pulci. Tra la produzione burlesca e giocosa ricordiamo: il poemetto
satirico
Il sonaglio delle donne; la
Contenzione di monna Costanza e
di Biagio, di colorito rusticale; diversi canti carnascialeschi. È
attribuita a
G. la serie dei 55 sonetti rusticali indirizzati a Leone X e
Giuliano de' Medici, nel 1515 (Firenze 1450 circa - 1525 circa).