Letterato e patriota italiano. Dopo aver fondato a Milano, nel 1848, due
giornali repubblicani, fu arrestato dai francesi mentre si recava a Roma (1849),
e deportato in Corsica. Tornato a Milano, fu critico teatrale del "Cosmorama
pittorico". Del 1856 è il suo primo romanzo,
Gli artisti da
teatro, cui seguirono:
Suicidio a fior d'acqua (1864),
Angioli
nelle tenebre (1865),
Le donne brutte e l'arte di far debiti di Roboamo
Puffista (1867). Nell'
Abrakadabra, G. si atteggia a filosofo della
storia, criticando le illusioni dei democratici, dei liberali e dei cattolici.
Ma
G. è noto soprattutto come librettista d'opera; sono suoi i
libretti de l'
Aida, I Lituani, Salvator Rosa, Fosca, Francesca da Rimini, I
promessi sposi (Barco di Maggianico, Lecco 1824 - Caprino Bergamasco
1893).