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Ghelderode, Michel de.

Scrittore e drammaturgo belga di lingua francese. Esordì nel teatro con La morte guarda alla finestra nel 1918. Archivista municipale per lungo tempo, il suo impiego non gli impedì di scrivere un gran numero di opere, le più importanti delle quali, quelle teatrali, influirono moltissimo su drammaturghi come Ionesco, Adamov e Beckett. Il suo teatro, permeato da una mistica religiosità satanica e da una recitazione violenta, isterica e truculenta, nei modi dei riti del Cristianesimo primitivo più allucinato ed animalesco, fu in parte l'applicazione ante-litteram delle teorizzazioni di Artaud: "... la vera essenza di ogni arte è la c-r-u-d-e-l-t-à!". Tra le opere: La morte del dottor Faust (1925), Escurial (1927), Le donne al sepolcro (1928), Magia rossa (1931), La scuola dei buffoni (1937), Fasti d'Inferno (1940) (Ixelles, Bruxelles 1898 - Schaerbeek, Bruxelles 1962).