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Gerusalemme.

Capitale (633.700 ab.) di Israele e capoluogo del distretto omonimo; sorge sull'altipiano della Giudea, in Palestina, a circa 700 m s/m., su un territorio poco fertile costituito da strati calcarei e caratterizzato dalla presenza di fenomeni carsici. Notevole vi è l'escursione diurna, mentre scarsa la piovosità. ● St. - La regione dove sorge l'attuale G. fu abitata, sin dall'età neolitica, da pastori e da popolazioni nomadi. A partire dal III millennio a.C. fu sede di popolazioni cananee. La primitiva G., chiamata nei documenti scritti antichi Urasalim o Urasalem, era situata nel punto più favorevole della collina, nei pressi dell'unica fonte della zona. La città divenne capitale del regno di Israele quando, alla morte di Saul, David la scelse sia per la sua posizione favorevole sia perché la città non apparteneva a nessuno dei gruppi nei quali si divideva allora la nazione ebraica. Davide, per rendere il luogo maggiormente sicuro, fece cingere la città di una cerchia di mura e fece costruire la propria reggia sul monte Sion dove fece trasportare l'Arca, simbolo dell'alleanza fra le varie tribù ebraiche. Il successore di David, Salomone, fece ulteriormente allargare la città con la costruzione del palazzo reale e del Tempio. Contemporaneamente alla crisi del regno di Israele, la città subì un periodo di decadenza successivamente alla morte di Salomone (925 a.C.). Nel 587 a.C., dopo un assedio durato più di due anni, vi entrarono le truppe di Nabucodonosor che la distrussero quasi completamente e ne deportarono gli abitanti. Dopo la cattività babilonese, G. venne ricostruita e cinta nuovamente di mura. Nel 331 a.C. venne conquistata da Alessandro Magno e, alla morte di questi, passò sotto i Tolomei e, successivamente, sotto i Seleucidi. Il processo di ellenizzazione della città progredì in seguito malgrado il tentativo di resistenza portato avanti dai Maccabei. Nel 168 a.C. Antioco IV Epifane spezzò le ultime resistenze devastando la città e portandola definitivamente sotto il proprio controllo. La città conobbe in seguito un nuovo periodo di splendore sotto Somone Maccabeo che fece ricostruire le mura e ricostruì il tempio. La città, insieme a tutta la regione palestinese, passò sotto il controllo dei Romani successivamente al 63 a.C., anno della conquista di G. da parte di Pompeo Magno. Nel 37 a.C. il regno venne dato dai Romani ad Erode il Grande che fece ricostruire il tempio ed edificò nuovi palazzi ed una nuova cerchia di mura. Dopo la morte di Erode la città perse la qualifica di capitale che passò a Cesarea. G. venne quindi posta sotto il controllo di una serie di governatori tra i quali ricordiamo Ponzio Pilato, sotto il quale avvennero il processo e la crocifissione di Gesù Cristo. Nel 67, sotto il regno di Nerone, G. si ribellò ai Romani che la posero sotto assedio. Nel 70 la città fu costretta a capitolare dalle truppe romane comandate dal futuro imperatore Tito. La città venne distrutta completamente e gli abitanti vennero tutti deportati. Successivamente vi venne impiantata, ad opera dell'imperatore Adriano, una colonia romana chiamata Aelia Capitolina. Venne costituito un agglomerato urbano di tipo ellenico e ai giudei venne interdetto, pena la morte, di entrarvi e di risiedervi. Tale divieto venne abolito sotto gli imperatori romani che abbellirono la città e la resero meta di numerosi pellegrinaggi. Dopo la caduta dell'Impero romano d'occidente G. passò sotto il controllo dell'Impero bizantino fino al 637, anno in cui passò sotto gli arabi che la conquistarono guidati dal califfo Omar. Gli arabi permisero a cristiani e giudei libertà di culto e di pellegrinaggio ai luoghi santi delle due religioni. Contemporaneamente G. divenne città sacra anche alla religione musulmana. Nel 972 la città venne conquistata dai Fatimiti, nel 1070 dai Turchi Selgiuchidi e nel 1098 nuovamente dai Fatimiti che vi operarono distruzioni e saccheggi. Nel 1099 G. venne conquistata dai crociati guidati da Goffredo di Buglione che vi proclamarono il regno di G. Questo ebbe durata sino al 1187, anno della sconfitta degli occidentali da parte del Saladino nella battaglia di Attin. I cristiani fecero in seguito numerosi tentativi per operare una riconquista della città che, dal 1229 al 1244, entrò a far parte dei domini di Federico II di Svevia. Successivamente, dopo accordi con il sultano, la città rimase in possesso degli egiziani sino al 1517, anno della sua conquista da parte del sultano turco Selim. La città venne poi abbellita da Solimano il Grande che la fece cingere da una rinnovata cerchia di mura. Dal 1831 al 1840 la città rimase in possesso degli Egiziani. In seguito, sino al 1917, rimase sotto il controllo turco. Nel 1917 venne occupata dagli Inglesi guidati dal generale Allenby e riconosciuta come capitale della Palestina. Nel 1948 la città venne divisa in due settori appartenenti rispettivamente al nuovo regno di Israele e al regno di Giordania. Allo Stato di Israele le condizioni armistiziali riconoscevano il possesso della parte nuova della città, mentre alla Giordania veniva assegnata la città vecchia, assai meno ampia della parte di costruzione più recente. Nel 1950, in risposta alle decisioni dell'ONU che ne avevano proclamato l'internazionalizzazione, il Parlamento ebraico decise di considerare G. come capitale dello Stato di Israele. Nel 1967, dopo la guerra dei Sei giorni, G. venne conquistata dalle truppe israeliane. Israele provvedeva così alla riunificazione della città e la proclamava capitale dello Stato, senza riconoscimento internazionale. Il dibattito sullo status di G. è tuttora una delle questioni più complesse e scottanti del conflitto mediorientale. Nel 1989 è stata proclamata anche capitale dello Stato indipendente di Palestina. ● Arte - La città è attualmente divisa in due parti: la città vecchia è distribuita su due colli ed è circondata da mura costruite dai Turchi Selgiuchidi. La disposizione urbanistica è quella propria delle città arabe medievali costituite da fitti agglomerati di abitazioni e da strade strette. Si divide in quattro quartieri: armeno, ebraico, cristiano e musulmano. La zona che era originariamente occupata dal tempio di Salomone è rimasta disabitata e su di essa sono ancora rintracciabili i resti dell'antica costruzione. Tra questi resti spicca il cosiddetto Muro del pianto, particolarmente caro alla tradizione ebraica e tornato dopo il 1967 sotto il controllo dello Stato di Israele. Sulla spianata del tempio sorge la moschea di Omar, il più importante esempio dell'arte araba di G. e uno dei più insigni di tutta l'architettura islamica. La struttura della città nuova risale agli anni posteriori al 1920. Le strade sono ampie e rettilinee e dotate di ampio verde. Negli anni venti la città è stata altresì dotata di una rete di rifornimenti idrici, di illuminazione elettrica e di una serie di grandi vie di comunicazione. Gli edifici moderni più importanti sono: il Knesset (Parlamento ebraico), l'università, il complesso del Museo di Israele che comprende il Museo di arti figurative, il Museo biblico, il cosiddetto Tempio del libro nel quale sono conservati i Manoscritti del Mar morto. Tra i monumenti più antichi che testimoniano il passato storico della città ricordiamo i resti delle mura all'epoca di David, mentre estremamente rari sono i resti delle mura e degli edifici dell'epoca immediatamente precedente alla conquista di G. da parte dei Babilonesi. Del secondo Tempio rimangono resti più rilevanti tra i quali i due ponti che collegavano la zona del Tempio con il resto della città. È inoltre possibile rintracciare i resti della fortezza che venne fatta costruire da Erode il Grande, alcuni complessi sepolcrali della medesima epoca e il tracciato delle strade della città romana. Della G. cristiana ricordiamo la Chiesa della Resurrezione che venne fatta erigere da Costantino sul luogo dove si presumeva fosse avvenuta la crocifissione di Cristo. Ricordiamo inoltre la Chiesa di Santo Stefano, quella di Santa Maria Theotòkos e il monastero della Croce fatto erigere al tempo delle crociate al centro della cosiddetta valle della croce.