Teologo e filosofo francese. Addottoratosi in Teologia nel 1394, assunse il
cancellierato dell'università di Parigi, succedendo a Pietro d'Ailly.
Prese parte attiva alla vita politico-religiosa del suo tempo e alle
controversie che divisero la Francia in quegli anni. Sostenne l'autorità
del re contro le forze feudali e combatté ogni tendenza scismatica
sostenendo la superiorità del Concilio ecumenico e si oppose alla
costituzione di una Chiesa gallica, contrapposta a quella di Roma. Per
l'atteggiamento antiscismatico assunto al Concilio di Costanza (1414-18) non
fece subito ritorno in Francia ma si recò in Austria dove rimase sino al
1419. Dal punto di vista teologico e filosofico, egli insistette sulla
contrapposizione tra teologia speculativa, che si svolge nell'ambito delle pure
astrazioni. Nelle sue numerose opere mistiche,
G. esprime una profonda
diffidenza per ogni speculazione religiosa e per l'esperienza pre-razionale del
divino, richiamandosi a un'esperienza del divino fondata essenzialmente sulla
"contemplazione" e sul "possesso estatico" del sommo bene. È autore di
oltre quattrocento scritti, tra cui spiccano le seguenti opere mistiche:
La
montagne de Contemplation (1400);
De mystica theologia (1403);
De
consolatione theologiae (1429) (Gerson, Reims 1363 - Lione 1429).